13 Ottobre 2021

Madre Teresa, tra amore e buio

Tre letture sulla santa d’origine albanese, a quasi 25 anni dalla morte: una vita alla ricerca della vera essenza del Vangelo

Nel ricordo dell’anniversario della morte di Madre Teresa di Calcutta (di cui il prossimo anno ricorrerà il 25°), l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha scelto il 5 settembre come Giornata internazionale della carità.

Una data per ricordare sì la beata, per la testimonianza di fede e di amore verso la Chiesa, ma anche un giusto riconoscimento alla persona, e al servizio da lei svolto, da parte della comunità internazionale. E un invito per noi, a dare continuità a quella testimonianza d’amore a quanti sono nel bisogno.

La bibliografia che riguarda Madre Teresa è nutrita, almeno quanto la galleria di immagini, che la ritraggono con il suo immancabile sari bianco e azzurro. Resta però in un certo senso ancora da svelare chi era davvero Gonxhe Bojaxhiu (1910-1997), una donna che ha portato amore e conforto ai più poveri tra i poveri, cercando sempre il Cristo sofferente tra i malati, i nullatenenti e i diseredati.

Lush Gjergii Madre Teresa. La santa dell’amore (Elledici, pagine 80) ne indaga anzitutto le radici: la famiglia d’origine, la nazione albanese, l’educazione religiosa. Nella seconda parte viene affrontato il periodo “dell’oscurità”, quando Madre Teresa seppe dare il meglio di sé stessa, cioè l’amore a tutti e per tutti, mettendo da parte la propria sofferenza, la solitudine, le sfide di ogni genere, curando e dando un senso profondo alla sofferenza, al dolore, alla morte.

Nata e cresciuta a Skopje, nel 1928 Gonxhe entrò nelle Suore di Loreto e l’anno successivo giunse in India. Nel 1946 ricevette “la chiamata nella chiamata”: «Sentivo che il Signore mi chiedeva di rinunciare alla vita tranquilla all’interno della mia congregazione religiosa, per uscire nelle strade a servire i poveri». Ne parla Cristina Siccardi Madre Teresa. Tutto iniziò nella mia terra (San Paolo Edizioni, pagine 272).

Nel 1950 fondò quindi le Missionarie della Carità, congregazione ormai attiva in più di 120 paesi. Con il suo espandersi, crebbero anche le critiche alla sua visione, ai suoi metodi assistenziali, alle sue fonti di finanziamento. Eppure, malgrado le resistenze esteriori e l’oscurità interiore che l’afflisse per un lungo periodo, ella seppe portare avanti nella fede la sua opera, come racconta Greg Watts Madre Teresa. Una fede nel buio (Emp, pagine 192).

Nel 1979 Madre Teresa ricevette il Premio Nobel per la pace; è stata proclamata beata nel 2003 e canonizzata nel 2016: un esempio per ogni cristiano, nella ricerca della vera essenza del Vangelo.