11 Gennaio 2022

Scrivere, un’arte che sta cambiando pelle

Costruire testi. Per esprimere se stessi. Abilità antica, che l’era digitale rivoluziona. Ma che continua ad aver bisogno di un nutrimento: la lettura

Quante volte, per appassionare i nostri figli alla lettura, regaliamo loro libri? Bene, è giunto il momento di appassionarli alla scrittura. Secondo Wikizionario, «Scrivere è la capacità umana di esporre argomentazioni, anche esprimendo il proprio pensiero, tracciando dei segni convenzionali e/o lettere e termini che ne rappresentano il contenuto».

Quanti di noi si sono cimentati nello scrivere o sognano di farlo? Siamo tutti scrittori allo stato potenziale. Spesso però le persone sono interessate alla scrittura, ma non sanno da dove cominciare e come far fluire la propria creatività, in quanto scrivere un testo chiaro e ben costruito non è certo cosa semplice. Per cominciare si può fare riferimento a Anna Maria Re, Susi Cazzaniga e Martina Pedron Io scrivo. Valutazione e potenziamento delle abilità di espressione scritta (Giunti Edu, pagine 196), testo centrale di una collana che offre strumenti di valutazione dell’apprendimento della scrittura e materiali operativi per lo sviluppo e il potenziamento delle abilità risultate deficitarie.

Non esiste comunque una scuola specifica per imparare a scrivere, benché siano necessarie abilità specifiche di tipo cognitivo, che intervengono sia nella fase di produzione che in quella di revisione del testo. Julia McCutchen Scrittura creativa. Come scrivere dal cuore attraverso la voce dell’anima (Editore My life, pagine 263) guida passo per passo all’utilizzo di questo procedimento, per liberare delle paure e aiutare a scrivere finalmente quello che ci si sente di voler esprimere, mettendo a frutto il proprio potenziale espressivo ed esprimendo se stessi in modo consapevole e creativo come autori.

Oggi, chiunque abbia a che fare con la parola scritta sa che la materia sta attraversando una vera e propria mutazione genetica: la rivoluzione digitale ha scompaginato i palinsesti, sconfessato il marketing tradizionale e travolto i vecchi paradigmi dell’informazione, della pubblicità, della narrazione politica e d’impresa. Paolo Iabichino Scripta volant (Editore Codice, pagine 153) analizza lo scenario, in cui è come se il nostro scrivere avesse perso la capacità di fissarsi, e una volta in rete le nostre parole smarrissero i propri riferimenti, volassero via, ormai prive di contesto, e si trasformassero in altro. Scrivere bene sembra non bastare più; oggi è fondamentale cambiare l’atteggiamento progettuale, e la grammatica dei social network può insegnarci una nuova sintassi.

Che la scrittura sia passione o professione, il primo segreto di chi scrive bene è comunque leggere. E leggere tanto. Sviluppando il senso critico e la capacità di discriminare tra ciò che è buono e non lo è, tra ciò che ha potenziale e ciò che invece suona come già “letto”. Anche perché, come scriveva Vittorio Messori, nel suo Ipotesi su Gesù, «i libri si fanno con altri libri e ogni nuova opera è l’erede di quel patrimonio letterario immenso che l’ha preceduta».