02 Marzo 2023

Una primavera di diritti

Con l’inizio della primavera, il 21 marzo ricorre la Giornata mondiale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali, indetta dall’ONU nel 1966, per fare memoria di persone e fatti che hanno sicuramente “rivoluzionato” la società.


B. Cartosio (a cura di) Senza illusioni. I neri negli Stati Uniti dagli anni Sessanta alla rivolta di Los Angeles (Editore Shake, pagine 272) Forse per i più, Linda Brown, potrebbe essere un qualunque nome americano, eppure dopo Rosa Parks (attivista statunitense figura-simbolo del movimento per i diritti civili, famosa per aver rifiutato nel 1955 di cedere il posto su un autobus a un bianco, dando così origine al boicottaggio degli autobus), la sua storia viene ricordata, in quanto segnò la fine della segregazione razziale nelle scuole.
Da piccola, nel 1954, fu al centro della sentenza della Corte suprema Usa con cui si stabilirono i diritti degli afroamericani nelle scuole americane. Linda aveva nove anni quando suo padre, Oliver, tentò di iscriverla ai corsi estivi di una scuola elementare di Topeka, in Kansas, in una scuola completamente bianca nel suo quartiere ed è al suo nome che è legato il famoso caso Brown v. Board of Education, anche se la causa rappresentava effettivamente un numero di famiglie in diversi stati.
Nel 1954, con una decisione unanime, la sentenza definiva come “intrinsecamente iniquo separare le strutture scolastiche”, in quanto ”dividere gli studenti da altri di età e qualifiche simili unicamente a causa della loro razza”, disse il tribunale, “genera un sentimento di inferiorità sul loro status nella comunità che può influenzare i loro cuori e le menti in un modo improbabile che possa mai essere annullato “.


Il caso di Linda Brown (deceduta nel 2018), fece storia e quando ci fu la candidatura di Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti, ciò rappresentò la prova incontrovertibile del superamento della discriminazione di cui i neri sono stati a lungo vittime, anche se buona parte si sente ancora penalizzata dal colore della pelle e permangono sperequazioni nel reddito, nell’amministrazione della giustizia e nella qualità della vita, come ben spiega Stefano Luconi La questione razziale negli Stati Uniti dalla ricostruzione a Barack Obama (Editore CLEUP, pagine 262)
Ma grazie alla tenacia di persone come Linda Brown, la National Association for the Advancement of Colored People, storica associazione per i diritti civili, la definì “un’eroina della nostra nazione” per cui resterà sempre “eterna gratitudine”.