08 Aprile 2025

Le parole che non hai sentito

Un podcast della Caritas di Ancona-Osimo racconta dal carcere un pezzo di comunità. Lo ha realizzato il regista e sceneggiatore Claudio Pauri

E anche la Caritas diocesana di Ancona-Osimo ha scelto di raccontarsi con un podcast. Breve, solo tre episodi di poco meno di quindici minuti ciascuno. Ma quanta vita dentro! La vita che non può essere solo attesa da parte delle persone che devono scontare una condanna nel carcere di Ancona – Montacuto, la vita dei volontari che decidono di fare un pezzo di strada con loro, quella del personale dell’istituto penitenziario, chiamato anche a gestire le conseguenze del sovraffollamento. E la vita di chi il podcast lo ha realizzato: Claudio Pauri, 26 anni, studi alla Scuola Holden, sceneggiatore, regista del film “La spiaggia dei gabbiani”, assistente alla regia di Sergio Rubini per la miniserie “Leopardi. Il poeta dell’infinito”. È suo il progetto di “Ristretti”, il podcast frutto di una lunga serie di interviste e testimonianze. Dentro il carcere. Due anni e mezzo tra richieste di permessi, incontri, registrazioni, montaggio.

«Sono sempre stato interessato – ci dice Pauri – a come le istituzioni si occupano delle persone che fanno più fatica. Quando la Caritas mi ha coinvolto nel suo progetto con il carcere di Montacuto, ho subito pensato a un podcast, sicuramente un mezzo che coltiva l’intimità, dunque una modalità interessante per dare voce a chi il carcere lo vive, ma anche perché i detenuti dell’alta sicurezza non possono essere ripresi».

Claudio Pauri

Il podcast ci dice del percorso delle persone detenute con la Caritas diocesana di Ancona-Osimo. «Dalle loro parole – continua Pauri – emerge quanto si sentano abbandonati. Se li ascolti si capisce… che non c’è ascolto. Alcuni sono in attesa di giudizio, non hanno ancora la condanna. Eppure trascorrono mesi, anche anni, aspettando un processo, in spazi ristretti. Hanno bisogno di elaborare, parlare, avere un sostegno».

La nostra Costituzione all’articolo 27 ci ricorda che le pene devono tendere alla rieducazione. Gli istituti di pena sarebbero dunque luoghi da dove le persone escono migliori. «Sarebbero – sottolinea Pauri –, ma di fatto non è così. I detenuti possono uscire solo peggio di come sono entrati. In una giungla di convivenza obbligata, cattive condizioni igieniche, pagano tutto e non hanno prospettive di inserimento nel mondo del lavoro. Tante le lacune colmate da Caritas, ma non è la Caritas che dovrebbe farlo. O almeno non in prima battuta».

Il carcere di Ancona – Montacuto

Nel podcast le voci delle persone detenute e di chi gravita intorno al pianeta carcere in fin dei conti riflettono le contraddizioni di questo Paese. Sono voci che Pauri ha ascoltato evitando qualsiasi giudizio nei confronti di chi aveva davanti. «Una predisposizione essenziale quando si entra in contatto con le esperienze degli altri. E poi il giudizio – e tantomeno il pregiudizio – non servono ai fini della storia».

Allora ascoltiamo il lavoro di Claudio Pauri e della Caritas diocesana di Ancona-Osimo nei tre episodi di “Ristretti”, disponibili su Spreaker, Spotify e YouTube.

Introduciamo ogni episodio con una frase contenuta in esso. Per entrare subito nel vivo. Accompagnati dentro il carcere anche da parole e gesti di speranza.

Ascolta l’episodio 1: “Al di là del muro”
«Il carcere è un pezzo del territorio». L’ascoltatore viene condotto dentro il carcere da persone che vi entrano abitualmente ma non ci vivono: i volontari.

Ascolta l’episodio 2: “Giustizia riparativa”
«Per me quando una cosa è rotta, è rotta». La giustizia riparativa è un paradigma che non sostituisce la giustizia tradizionale, ma vi si affianca per far prendere consapevolezza al detenuto e per stare vicino alla vittima. L’obiettivo non è far fare pace a tutti i costi, ma aiutare a elaborare.

Ascolta l’episodio 3: “Un’altra storia inizia qui
«Loro sono l’umanità, non un’umanità altra». Bisogna andare oltre i concetti polarizzanti di bene e male, e capire perché la persona commette un crimine. Molte persone detenute sono nate in contesti criminali. E tante realtà vanno oltre la condanna, oltre il carcere e dalla persona cercano di tirare fuori qualcosa che è utile a essa stessa e alla società.

Aggiornato il 09/04/25 alle ore 04:39