Allevamenti, cisterne e imprese per giovani donne

AFRICA
BENIN | Lokossa: Allevamento di conigli e faraone
Questo microprogetto è nato dall’ascolto dei giovani disoccupati, spesso costretti all’esodo o a un lavoro precario, privi di risorse o formazione, faticano ad immaginare un futuro sostenibile. Il progetto si concentra sull’intersezione tra sviluppo locale, integrazione socioeconomica dei giovani e transizione ecologica, in linea con i valori cristiani. Il progetto è stato sviluppato in consultazione con le comunità parrocchiali, i facilitatori della Caritas di Lokossa e gli stessi giovani, che hanno espresso il loro impegno a completare la formazione, a gestire le micro-fattorie zootecniche e a sensibilizzare altri giovani. I beneficiari diretti sono dunque 20 giovani, selezionati per la loro motivazione e vulnerabilità, che saranno formati e aiutati ad avviare le loro attività. Attraverso di loro, intere famiglie e l’intera comunità locale beneficeranno di una nuova dinamica di lavoro dignitoso, coesione sociale e speranza giubilare. L’obiettivo generale del microprogetto richiesto dalla Caritas di Lokossa è contribuire a ridurre la disoccupazione giovanile attraverso l’avvio di attività sostenibili generatrici di reddito. Le attività specifiche che si svolgeranno saranno: formare 20 giovani disoccupati alle tecniche di allevamento ecologico di conigli e faraone; supportare questi giovani nella creazione di 20 micro-aziende agricole socialmente responsabili, economicamente sostenibili e rispettose dell’ambiente; sensibilizzare le comunità locali sui valori dell’ecologia integrale e della solidarietà.
- Costo: 4.200 euro | Causale MP 125/25 BENIN
MOZAMBICO | Beira: Attrezzature mediche per centro della salute
Il progetto si realizzerà nel Centro di Salute di Mangunde, Mozambico centrale. Il villaggio di Mangunde, con una popolazione di quasi 8.000 abitanti, si trova in una zona remota e isolata in mezzo alla macchia mozambicana, senza alcuna possibilità di utilizzare i mezzi pubblici per gli spostamenti (la strada asfaltata più vicina dista 25 km). Si tratta di una vasta zona rurale spesso colpita dalla siccità, piove molto raramente e i piccoli appezzamenti di terra coltivati dalle famiglie spesso non producono nulla. Anche il soddisfacimento dei bisogni primari come salute, istruzione, accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari non è garantita a causa dell’estrema povertà e dell’isolamento. Il Centro della Salute, gestito dalle Suore Missionarie Comboniane, è un riferimento in tutto il distretto in quanto spesso gli ospedali della zona non dispongono di medicinali o materiale per curare i malati. Alcune persone percorrono fino a 150 km per essere curate nel Centro. Non tutti possono permettersi un mezzo di trasporto per arrivare al Centro o rientrare a casa e capita spesso che le Suore contribuiscano a queste spese dei pazienti per raggiungere ospedali più grandi per cure più avanzate (ad esempio per operazioni chirurgiche) o per poter ritornare a casa dopo le cure. Il Centro cura malattie acute e croniche in regime ambulatoriale e di ricovero, ponendosi l’obiettivo di migliorare la qualità dell’assistenza ai malati che vi si rivolgono. Per poter garantire cure di qualità, il Centro di Salute di Mangunde ha bisogno di aiuto in particolare per sopperire alla carenza di attrezzature e materiale medico-chirurgico. Il governo mozambicano ha riconosciuto il Centro di Salute di Mangunde, per tale motivo contribuisce al pagamento degli stipendi degli operatori sanitari, purtroppo a causa della crisi, il centro non riceve alcun sostegno in termini di medicine, attrezzature sanitarie e cibo per i pazienti. La Fondazione Comboniane nel Mondo e le suore comboniane in loco si impegnano ogni anno a trovare fondi per il dispensario. A Caritas Italiana viene chiesto un finanziamento per l’acquisto di materiale sanitario (pinze, porta aghi, siringhe, fili di sutura, termometri, lenzuola, garze, bende, cerotti, supporti per flebo, letto ginecologico) ed attrezzature sanitarie (forbici chirurgiche, pinze, sfigmomanometri manuali e digitali …).
- Costo: 4.500 euro | Causale MP 121/25 MOZAMBICO
UGANDA | West Ankole: Cisterne per l’acqua potabile
L’Associazione Candle Foundation Uganda è composta da studenti universitari che si sono associati per prendersi carico di alcuni problemi rilevati in un piccolo villaggio dell’Uganda, Mbatamo. In particolare, stanno cercando di rendere possibile una formazione scolastica di base per i bambini, oltre che, come nel caso di questo microprogetto, realizzare piccole opere strutturali per migliorare la qualità della vita della comunità locale. La popolazione del villaggio Mbatamo è composta da famiglie che si dedicano ad agricoltura ed allevamento di sussistenza. Le risolse sono estremamente scarse, le sfide quotidiane innumerevoli, la problematica più urgente, rilevata dall’associazione Candle Foundation e dalla comunità stessa, è l’acqua. L’associazione chiede un finanziamento per l’installazione di 8 cisterne per l’acqua affinché almeno questa necessità primaria possa non gravare sulle risolse già piuttosto limitate delle famiglie.
- Costo: 4.000 euro | Causale MP 102/25 UGANDA
ASIA
INDIA | Attività generatrice di reddito per giovani e donne
La popolazione target di questo progetto è costituita da ragazze adolescenti e giovani donne provenienti da comunità povere e disagiate. che affrontano sfide socioeconomiche croniche, tra cui povertà, analfabetismo, discriminazione basata sulla casta, matrimoni precoci e mancanza di accesso a opportunità di lavoro. La maggior parte delle famiglie dipende dal lavoro agricolo stagionale, che le lascia senza reddito per gran parte dell’anno. Le ragazze di queste comunità spesso abbandonano la scuola in giovane età a causa della povertà, dei pregiudizi di genere e delle limitazioni sociali. Questo gruppo vulnerabile di madri single e ragazze che abbandonano la scuola viene spesso trascurato nelle principali iniziative di sviluppo. È urgente dare loro potere attraverso lo sviluppo di competenze pratiche e opportunità di sostentamento adatte al tessuto socioeconomico locale. La Chittoor Multipurpose Social Service Society (CMSSS) è un’organizzazione non governativa (ONG) fondata nel 1994 con l’obiettivo di promuovere attività di assistenza sociale, soccorso e altre iniziative di sviluppo nella diocesi di Cuddapah. La CMSSS chiede un finanziamento in favore di 40 ragazze, affinché acquisiscano competenze di sartoria certificate. Ogni partecipante riceverà una macchina da cucire, che consentirà una generazione immediata di reddito. Le 40 ragazze acquisiranno competenze pratiche di sartoria e saranno in grado di produrre autonomamente capi e accessori al termine di quattro mesi di formazione pratica (5 giorni a settimana, 3 ore al giorno). La formazione sarà tenuta da un’istruttrice di sartoria certificata con esperienza in progetti comunitari. La sartoria è un’abilità sempre richiesta nelle zone rurali: per le uniformi scolastiche, l’abbigliamento quotidiano e gli abiti per le feste.
- Costo: 4.100 euro | Causale MP 119/25 INDIA
UNO DEI MICROPROGETTI REALIZZATI: MP MP 26/25 | UGANDA | Inclusione tattile

In Uganda le famiglie tendono a tenere in casa i ciechi considerati dalla comunità come mendicanti. Molti dei ragazzi ciechi entrano a scuola con anni di ritardo perché le famiglie non credono che una persona senza l’uso della vista sia in grado di avere una vita autonoma e quindi non vale la pena che studi. Nei banchi della St. Theresa School un gruppetto di studenti non vedenti lavora con le macchine Braille, per
prendere appunti o per fare i test. Sono 40 in tutta la scuola i non vedenti e la scuola conta anche 3 insegnanti non vedenti. «Potevo venire a scuola, ma non potevo sostenere gli esami, perché? Perché non
potevo prendere appunti e rileggerli! Ed anche i miei insegnanti non sapevano come fare. Ora, però le nuove macchine permettono a tutti di fare gli esami e gli insegnanti possono correggere i nostri compiti»,
Ofonya Isaac, studente nelle elementari, è entusiasta di questa novità. «Io sono un insegnante non vedente e per preparare le lezioni, anch’io ho bisogno delle macchine Braille. Ne avevamo altre 10, ma nel corso degli anni, a furia di usarle, sono arrivate alla fine; solo 2 delle vecchie ancora sopravvivono. Ora posso fare i test e gli esami di fine anno con tutti i miei studenti, vedenti e non vedenti». Dennis Micpamungo fino a pochi anni fa era dall’altra parte dei banchi, qualcuno ha creduto nelle sue capacità e lo ha aiutato negli studi ed ora insegna. Il MicroProgetto sostenuto da Caritas Italiana è stato realizzato dall’associazione di volontari Amici di Angal, fondata a Verona alla fine degli anni 60, che ha dato vita all’ospedale San Luke, sempre ad Angal, e nel 2015 alla scuola primaria St. Theresa. Una nuova speranza per tanti ragazzi, finora considerati ai margini.