Case di accoglienza e recupero acqua piovana

AFRICA
MOZAMBICO | Ristrutturazione di una casa di accoglienza per il reinserimento di ex detenuti
La Casa della Misericordia, fin dal suo nascere nel 2016, offre un programma di accompagnamento olistico per il reinserimento socio-professionale degli ex detenuti attraverso la Formazione Umana Integrale (FUI). Si tratta di un progetto che consta di una fattoria dove gli ex detenuti si inseriscono in un programma basato sulla preghiera, il lavoro, lo studio (con corsi professionali intensivi), la vita comunitaria e l’accompagnamento psico-spirituale. la Casa della Misericordia ha già accolto e accompagnato nel reinserimento più di 150 ex detenuti in otto anni di attività del centro. Nel 2023 la Casa ha ricevuto in donazione un terreno adiacente all’attuale centro. Nel terreno c’è una casetta alla quale è necessario aggiungere i servizi igienici e pochi altri accorgimenti che permetterebbero di ospitare i giovani che hanno terminato il programma formativo e stanno cercando lavoro. Tali giovani non riescono immediatamente a inserirsi nel difficile mondo del lavoro mozambicano, molto informale e tendente allo sfruttamento a basso costo. Sono in media 20 i giovani che ogni anno vengono aiutati nel reinserimento lavorativo.
- Costo: 5.000 euro | Causale MP 23/25 MOZAMBICO
RWANDA | Recupero di acqua piovana in una scuola
Il gruppo scolastico San Domenico Savio di Karambi, sorto nel 1931, accoglie 2456 alunni e 66 insegnanti per questo anno scolastico, divisi in 46 classi. Uno dei problemi più urgenti che la scuola deve risolvere è la mancanza di acqua. Sorgendo in una zona montuosa dove piove la maggior parte dell’anno, la direzione scolastica, attraverso la Diocesi locale, chiede un aiuto per l’installazione di cinque cisterne d’acqua per il recupero dell’acqua piovana. In questo modo la scuola riuscirà ad avere sufficiente acqua per gli alunni e tutto il personale scolastico.
- Costo: 4.725 euro | Causale MP 38/25 RWANDA
SUD SUDAN | Formazione per ragazze
Il Sud Sudan è un Paese che ha attraversato un lungo periodo di guerra civile, con problemi radicati e complessi che continuano a ostacolarne lo sviluppo. I principali fattori che contribuiscono a questa situazione includono instabilità politica, limitata capacità istituzionale, elevata disoccupazione giovanile, conflitti armati, violenza su base etnica, esposizione a eventi meteorologici estremi e conflitti regionali. I giovani costituiscono una larga parte della popolazione (72%); alto è il tasso di disoccupazione a causa della mancanza di competenze richieste. La maggior parte di loro non ha istruzione, è poco qualificata e ha un accesso limitato alle opportunità di lavoro. A Kodok, oltre 1.400 giovani non hanno accesso a competenze orientate al lavoro, istruzione, salute e igiene. Tra loro, il 64% sono ragazze che trascorrono le loro giornate oziando a casa, il che le rende vulnerabili allo sfruttamento. Dal 2022, le Figlie di Maria Immacolata (DMI) gestiscono programmi socio-pastorali per le famiglie delle vittime di guerra a Kodok, nella Diocesi di Malakal. Le suore vorrebbero avviare un’istruzione professionale per supportare e dare potere alle ragazze, creando opportunità di lavoro per una vita dignitosa. Il progetto proposto mira a contrastare la disoccupazione e la mancanza di competenze tra 60 giovani ragazze tramite un corso di estetista intensivo di quattro mesi con il supporto di un formatore qualificato ed esperto. A Caritas Italiana viene chiesto il finanziamento per le attrezzature e i materiali di formazione necessari per il centro estetico, mentre le suore si faranno carico dei costi di formazione oltre ad aiutare le beneficiarie formate a trovare un impiego o ad avviare un’attività di gruppo.
- Costo: 4.880 euro | Causale MP 12/25 SUD SUDAN
UNO DEI MICROPROGETTI REALIZZATI: MP 104/24 | INDIA | ALLEVAMENTO DI CAPRE

Le colline Simuralai si trovano nel sud dell’India e sono casa per circa 5.000 persone sparse in piccoli villaggi nella foresta. Un’economia agricola appena sufficiente alla sopravvivenza spinge molti a prestare lavoro giornaliero durante il periodo del raccolto, o a fare lavori di casa (lavare, pulire, ecc), sempre a giornata, per famiglie più abbienti. Ma quanto guadagnato non garantisce la sopravvivenza della famiglia. E quando i soldi non bastano, si prendono in prestito a tassi astronomici (oltre il 30%!).
Il microprogetto della Caritas Italiana, implementato da una organizzazione locale, ha permesso ad alcune donne di acquistare delle capre grazie al finanziamento ottenuto dal progetto. Il prestito sarà, almeno in parte, restituito per essere donato ad altre donne.
All’attività di allevamento capre, scelta inizialmente per permettere una nuova entrata alle famiglie (vendita del latte e successivamente delle caprette nate), è stato affiancato anche l’allevamento di cavalli. Alcuni villaggi delle colline non sono raggiunti da una strada asfaltata; pertanto l’unico mezzo di spostamento, di persone e/o merci, è il cavallo. Le persone pagano per questo servizio.
La signora K. Shanthi, 33 anni, due figli, racconta: «Grazie alle capre, sono riuscita in 10 mesi a ripagare il prestito dell’ultimo anno! Adesso abbiamo qualcosa per le emergenze: scuola, salute, ecc.».
E un’altra donna, S. Saranya, di 36 anni, due figli e il marito malato: «In sei mesi ho restituito i fondi ricevuti, e ora ho un piccolo risparmio: la metà lo userò per comprarmi un’altra capra; l’altra metà la terrò per mettere da parte i soldi per mandare i miei figli a studiare, quando il governo non mi darà più l’educazione gratis» (i sostegni ai villaggi rurali per l’educazione cessano al compimento dei 15 anni).