19 Gennaio 2022

Eruzione e tsunami a Tonga, primi aiuti Caritas

La rete internazionale a fianco della Chiesa locale, per fare fronte al disastro provocato da un vulcano sottomarino. Utilizzati aiuti già stoccati


Papa Francesco, nell’udienza del 19 gennaio, ha ricordato il disastro (dai contorni ancora imprecisati) causato a Tonga quattro giorni prima dall’eruzione di un vulcano sottomarino e dal successivo tsunami. Le prime notizie giunte dall’arcipelago del Pacifico parlano di 100 case danneggiate e 50 distrutte nell’isola di Tongatapu, tutte le abitazioni distrutte sull’isola di Mango e solo due case non abbattute sull’isola di Fonoifua, mentre danni ingenti si sono riscontrati anche sull’isola di Nomuka.

Caritas Tonga sta cercando di rispondere ai bisogni della popolazione colpita e nel territorio può contare su un team di volontari. La necessità più urgente è l’acqua potabile, poiché le reti idriche sono contaminate dalle ceneri dell’eruzione. Il governo locale ha dichiarato lo stato d’emergenza e organizzato una distribuzione di acqua alle isole Ha’apai (le più vicine al vulcano). Il ministro degli affari esteri e del commercio ha confermato che «sono stati distribuiti gli aiuti che grazie a Caritas Tonga e a Caritas Nuova Zelanda erano già stati stoccati in alcune zone. Questi aiuti comprendono attrezzature per la depurazione dell’acqua, taniche, kit per l’igiene, secchi e rubinetti».

Caritas Australia sottolinea che la devastazione ha colpito soprattutto le isole periferiche. E che c’è un urgente bisogno di acqua potabile e di rifugi, soprattutto per le comunità sulla costa le cui case sono state travolte dalle onde dello tsunami. Anche le strade e i ponti sono stati danneggiati. Le comunicazioni sono interrotte e contatti con l’esterno sono possibili solo tramite telefono satellitare.

Aggiornato il 19/01/22 alle ore 15:06