03 Ottobre 2025

Vijana Twaweza Club

A Kakuma, nel secondo campo profughi più grande del Kenya, la storia di Lundo tiene viva la speranza

Il 4 e 5 ottobre 2025 si terrà il Giubileo dei Migranti, un’occasione per riflettere sul tema della migrazione e dell’accoglienza. Quest’anno il Giubileo dei Migranti è celebrato assieme al Giubileo del Mondo Missionario, per sottolineare il legame profondo tra migrazione e missione: migranti, rifugiati e operatori missionari diventano così segni tangibili di speranza.

Papa Leone XIV, in occasione della giornata mondiale del migrante e del rifugiato, ha ricordato che in un mondo segnato da guerre, ingiustizie, e fenomeni metereologici estremi, milioni di persone sono costrette a lasciare la loro terra d’origine per cercare rifugio altrove. 

Tra loro c’è anche Lundo Alondo-Demersi, un giovane rifugiato congolese oggi in Kenya. La sua storia è fatta di speranza, sacrificio e coraggio: un esempio concreto di come, anche in situazioni complesse, grazie alla speranza si può guardare oltre, e immaginare un futuro migliore.   

«Mi chiamo Lundo Alondo-Demersi, sono congolese e vivo nel campo profughi di Kakuma, in Kenya» racconta. In questi giorni si trova in Italia per partecipare al Giubileo e all’evento “Rifugiati e migranti nella nostra casa comune” e ha visitato anche la sede della Caritas Italiana

Partendo da sinistra: Fabrizio Cavalletti, responsabile per l’Africa in Caritas Italiana; al centro Lundo Alondo-Demersi; a destra, Angelo Pittaluga del Jesuit Refugee Service

La vita nel campo profughi di Kakuma non è semplice: i rifugiati vivono alla giornata, in condizioni precarie e senza prospettive. Ma Lundo non si è mai arreso.

Convinto che fosse possibile costruire futuro anche in un luogo così difficile, ha fondato il Vijana Twaweza Club, un’associazione guidata da rifugiati per rifugiati. Con il sostegno di Caritas Italiana e del Jesuit Refugee Service, il club ha avviato progetti di agricoltura e allevamento: piscicoltura, coltivazioni agricole, allevamento di pollame e insetti. «Formiamo le donne all’allevamento e forniamo a ciascuna dieci polli per avviare un’attività che garantisca cibo e reddito» spiega. 

Parallelamente, il gruppo ha potuto visitare esperienze simili fuori dal campo, a Nairobi, Machakos e Siokimau, per imparare nuove tecniche e rafforzare le proprie competenze. Ma il lavoro di Lundo non si ferma al sostentamento materiale.

Con il progetto Sport for Peace ha deciso di coinvolgere i bambini del campo in attività ludiche e sportive, creando occasioni di incontro tra piccoli di diverse comunità e nazionalità. «Attraverso lo sport – dice – vogliamo promuovere riconciliazione e amicizia, superando le divisioni che le difficili condizioni di vita possono esasperare». 

Oggi il Vijana Twaweza Club è un punto di riferimento a Kakuma: un luogo in cui il coraggio di non arrendersi ha generato futuro. «Continueremo a fare del nostro meglio per offrire nuove opportunità alla nostra comunità» conclude Lundo. 

La sua storia diventa così un simbolo del Giubileo dei Migranti: anche nelle difficoltà e nelle ferite, la speranza può rinascere e trasformarsi in dono, per sé e per gli altri. 

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Aggiornato il 04/10/25 alle ore 17:50