BeReal: incontrarsi per conoscersi
Ma quanto è difficile essere semplicemente se stessi? Puoi davvero farlo, solo se ti conosci. Non sempre i social network aiutano nella costruzione dell’identità: se pensiamo che spesso gli atteggiamenti che ci coinvolgono in rete sono di emulazione, conflitto, confronto continuo fino alla frustrazione, in certi casi.
Non sempre, non solo, sentimenti positivi. In risposta a questo ridondante copione, nel 2020 i francesi Alexis Barreyat e Kévin Perreau ideano e lanciano il social BeReal, che spopolerà nel 2022, arrivando, ad oggi, a 10 milioni e mezzo di iscritti. Una volta al giorno, senza sapere esattamente quando, gli utenti ricevono la notifica: da allora, hanno due minuti per scattare una foto a se stessi, in modalità “selfie”, una all’ambiente circostante, con la fotocamera esterna del cellulare e a pubblicare. Obiettivo? Mostrarsi senza filtri e scoprire chi sono veramente i propri amici nel quotidiano. Non a caso, lo slogan di BeReal è “Your friends for real”.
A Firenze hanno capito che, intanto, per conoscersi bisogna incontrarsi e che, per quanto le nuove tecnologie arrivino a simulare interazioni di ogni tipo, la bellezza autentica è nello stare insieme: potersi guardare, ascoltare, sorridere. Un dono accresciuto dall’impossibilità di condividerlo durante gli anni della pandemia.
Da questo presupposto, dalla sinergica e propositiva unione tra YOUngCaritas Firenze, Servizio Civile e Anno di Volontariato Sociale, nasce BeYou: uno spazio da offrire ai giovani del territorio che sia di confronto, lancio di idee, condivisione di proposte, sensibilizzazione su tematiche rilevanti, dialogo reciproco e conoscenza vera. La prima iniziativa promossa da BeYou è relativa alla sostenibilità ambientale e alla tutela del creato.
Lunedì 3 luglio scorso, in via Corelli si è tenuto il primo evento: il cineforum ha visto protagoniste del pomeriggio tre delle sei puntate del documentario “Junk”: docuserie coprodotta da Will Media e Sky Italia, dedicata ai danni del fast fashion e alle verità spesso celate nell’industria della moda, che mettono a dura prova ecosistemi e popoli, asserviti a logiche di mercato sempre più stringenti e insostenibili.
Ospiti dell’incontro: Simona Innocenti, imprenditrice di Scandicci e proprietaria dell’azienda BisBag che produce borse e accessori artigianali in pelle recuperata e Monia Montaleone, volontaria del progetto “Perché niente vada perduto”, nato nel 2016 in Caritas Firenze e volto a combattere lo spreco alimentare e materiale con attività sia operative che di sensibilizzazione (rimarcando, così, la funzione pedagogica di Caritas).
E quale miglior modo, se non un mercatino solidale itinerante, per passare dalla teoria alla pratica? È proprio questa la seconda proposta germinata dal gruppo BeYou e che inizia a prendere forma, a dimostrazione che le idee più grintose e vincenti nascono da una partecipazione diretta, attiva e ispirata, molto spesso da Chi ama che ci riunisca nel Suo nome.
Giovane pure è la nuovissima pagina Instagram di YOUngCaritas Firenze (@youngcaritas_firenze), grazie alla quale rimanere aggiornati sulle tante vivaci iniziative, come quella ospitata dal 4 al 14 luglio nella Sala “Libero Beghi” di Villa Arrivabene in Piazza Leon Battista Alberti a Firenze. Trattasi della mostra fotografica Oltre i numeri a cura di Pietro Cassini e Fabio Marsala, studenti del Liceo Nicolò Machiavelli di Firenze, in collaborazione con YOUngCaritas Firenze. Soggetti della mostra fotografica, numerosi ospiti delle strutture di Caritas Firenze. Sarà, inoltre, possibile leggere le loro storie, raccontate tramite interviste, ai giovani di YOUngCaritas e poi racchiuse in un opuscolo scaricabile nella sezione “Young Caritas” sotto “Area Giovani” sul sito di Caritas Firenze.
*membri dell’équipe della rete nazionale YOUngCaritas