Manda me

Nei giorni scorsi abbiamo vissuto un tempo che ci ha chiesto di scegliere: restare spettatori oppure diventare speranza attiva. La speranza di cui parlano Mons. Baturi a Gaza, i nostri operatori nel Congo, le comunità che lavorano per un’ecologia integrale, e soprattutto i giovani nel Giubileo non è un principio astratto, ma una forza che si incarna.
A Gaza, di fronte alla sofferenza e alla violenza, la speranza si traduce in giustizia e dignità riconosciuta ad ogni vita umana andata persa o che lotta ogni giorno per esistere . In Congo, resistere significa mantenere vivo un sogno di pace, costruire futuro laddove il male divisivo sembra aver vinto. In Italia, l’ecologia integrale ci invita a curare la Terra e le persone, unendo fraternità e cambiamento sociale; così la speranza diventa un impegno concreto nelle scelte quotidiane.
Così come i giovani in piazza San Pietro, che si sono lasciati interpellare dal grido “Signore, manda me! Signore, manda noi!”, diventano strumenti di speranza per un mondo bisognoso di cura e di relazione vera. E l’intero Giubileo dei Giovani, con le “12 parole per dire speranza”, le esperienze di prossimità, il servizio concreto in comunità fragili, ci ricorda che la speranza ha gambe e cuore e s’incarna nell’azione quotidiana e nella fede vissuta.
A voi che leggete: fate vostra questa speranza che non attende, ma accompagna; non teme, ma genera. Sarebbe facile voltarsi altrove, ma Caritas Italiana crede che si debba rispondere al tempo con un “di più” di testimonianza, collaborazione, cura. Come comunità di fede, siamo chiamati a trasformarci in vento che apre, solleva, orienta: vento che accoglie il volto dell’altro, che abita le periferie esistenziali, che genera percorsi di umanità anche dove sembrano impossibili.
Vi ringrazio per l’impegno quotidiano, per la disponibilità a essere prossimità concreta. Insieme ai giovani, insieme a chi soffre, insieme a chi costruisce legami e cura la terra, siamo chiamati a rendere visibile quel Regno di giustizia, pace e speranza di cui siamo ambasciatori.
Buon cammino, e… facciamo speranza.
*direttore di Caritas Italiana