07 Agosto 2023

Progetto “Sotto Sopra” con il rapper TUSCO

Un progetto di YOUngCaritas Lodi che propone un laboratorio musicale a cura del rapper Tusco per e con i giovani under 30

Un laboratorio di rap? Probabilmente l’ultima cosa che verrebbe in mente pensando a un’attività Caritas. Ma qui si parla in particolare di YOUngCaritas e tutto può accadere. Lungi dall’essere una trovata “commerciale” per attirare più giovani, la proposta trova un suo senso profondo nell’idea che la testimonianza passa dalle parole. Se una cosa non riesci a dirla non esiste.

Una fiducia nelle parole, da prendere sul serio, tutte, perché hanno valore fondante nelle relazioni educative e, per esistere, hanno bisogno di non mentire, di essere trasparenti e coerenti (un atteggiamento rivoluzionario se pensiamo a quello che accade oggi nel discorso pubblico, anche nella Chiesa talvolta). Ma per dar vita a parole che non mentono è necessario elaborare una vera e propria arte della conversazione.

Il rap è una forma di conversazione molto particolare, che si colloca nel campo della musica. Il progetto “Sotto Sopra” è nato dai giovani YOUngCaritas Lodi in collaborazione con il rapper TUSCO, pensato per i giovani del centro professionale CFP Clerici di Lodi: ragazzi e ragazze che sono estremamente «bisognosi di parole e di ascolto», come ci ha detto l’educatrice Paola presentandoci le sue classi. 

Gli adolescenti, e i giovani, diffidano spesso degli “insegnanti” (professori, educatori, ecc.) non perché parlano un italiano diverso, ma in prima istanza perché parlano, e in genere parlano troppo, mentre loro – i giovani – sono intasati da emozioni e conflitti che si esprimono in silenzio, con il corpo, il gesto, l’urlo.

La parola “di chi sa”, dell’insegnante, del professore, invece di aiutare a mettere ordine in quel caos dandogli pian piano forma, troppo spesso vi sovrappone semplicemente una gabbia di regole, oppure si parla d’altro. Ma la vera relazione educativa passa soprattutto dal dialogo, e nel dialogo viene prima di tutto l’ascolto.

Non bisogna usare parole senza significato perché in una buona relazione tutte le parole assumono un significato sostanziale. Il significato, per essere tale, non può essere imposto ma deve essere condiviso: ne deriva la reciprocità, che significa accogliere i silenzi, un po’ come nella punteggiatura della musica.

Clicca sull’immagine per vedere lo shorts su YouTube di TUSCO in cui spiega il progetto

La conquista della parola è un percorso da fare insieme. Ecco perché il laboratorio “Sotto Sopra” permetterà al gruppo di ragazzi e ragazze che ne faranno parte di far uscire parole metafora di quell’ingorgo di emozioni, di tradurre gli urli e far vibrare il corpo a ritmo di musica rap.

Il percorso verso lo spazio esterno è quello che apre più vasti spazi al pensiero: la difficoltà è quando la conquista della parola è ancora troppo precaria, e la strada ancora troppo ostruita dalle emozioni. L’ambiente pensato da e per i giovani da YOUngCaritas è questa possibilità di viversi meno precari, più in ascolto di parole che non mentono. Ed è grazie all’attività artistica che si riesce a sciogliere quel blocco e aprire un varco alla parola e al pensiero. Non ci si deve vergognare di ricorrere ad attività simili, preziose perché possono attutire il rumore di fondo del chiacchericcio e predisporre la mente all’esercizio delle sue funzioni superiori (a differenza dei discorsi retorici – come quelli sui giovani – usati come un ossessivo anestetico).

Come sostenere il progetto? YOUngCaritas Lodi ha partecipato a un bando della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi, un modo per misurarsi anche con l’attività della raccolta fondi. Per aiutarli basta una piccola donazione sul sito della Fondazione Comunitaria.


*membro dell’équipe della rete nazionale YOUngCaritas