06 Dicembre 2021

Un segnale forte

Nell’anno del 50°, Caritas Italiana vive profondi mutamenti. Il Signore ci chiede un celebrare umile: ferito dalla pandemia, con lo sguardo al domani

Il 2021 è stato un anno cruciale anche a livello di comunità ecclesiale, e in modo particolare per la Caritas. Un anno purtroppo segnato ancora dalla pandemia, ma anche ricco di prospettive e speranze per l’avvio del cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia.

C’è stata poi la nomina a vescovo di monsignor Francesco Soddu, che abbiamo salutato con affetto e gioia, e che svolgerà il suo servizio di pastore nella diocesi di Terni-Narni-Amelia. E la nomina a direttore di Caritas Italiana di don Marco Pagniello, proveniente dalla diocesi di Pescara-Penne, già direttore della Caritas diocesana abruzzese e delegato regionale per anni.

Caritas rilancia il proprio servizio pastorale lungo
le strade indicate dal Papa: partire dagli ultimi,
custodire lo stile del Vangelo, sviluppare la creatività

Queste due nomine sono arrivate proprio quando Caritas Italiana celebrava i 50 anni dalla sua istituzione, rilanciando il proprio servizio pastorale lungo le tre strade indicate da papa Francesco: partire dagli ultimi, custodire lo stile del Vangelo, sviluppare la creatività. Il Signore forse ha voluto darci un segnale forte: non una celebrazione gloriosa, ma un celebrare umile, ferito dalla pandemia, impegnato nell’azione di oggi, con lo sguardo al domani, per non essere semplici spettatori del cambiamento…

Come Maria, prepariamoci allora, in questo tempo di Avvento, a dire il nostro “sì” al Signore che viene. E che affida l’oggi alla nostra responsabilità, con tutti i cambiamenti di cui in qualche modo la pandemia è parte, contesto e paradigma simbolico.