08 Marzo 2023

«Il domani è un lusso»

Siccità e fame a Mombasa: le donne fra le più colpite dalla crisi

Nell’ambito della crisi di siccità peggiore al mondo degli ultimi 40 anni, il Kenya è fra i più martoriati con 5 stagioni di pioggia consecutive perse sull’85% del territorio nazionale, siccità duratura, temperature in aumento. A questo si aggiunga la dipendenza dall’importazione di cereali e fertilizzanti, ¾ provenienti da Russia ed Ucraina: i rifornimenti incontrano ostacoli da oltre due anni, per le restrizioni legate al Covid19, e più gravi ancora da un anno, per la crisi ucraina. L’inflazione dei prezzi di carburanti e generi alimentari già scarsi ha reso la situazione catastrofica: a dicembre 2022, erano 4,4 milioni in crisi alimentare acuta, di cui 1,4 in crisi catastrofica, in aumento esponenziale del 84% su base annua. Gli effetti più dannosi della crisi si registrano per le strategie di sopravvivenza che la popolazione è costretta ad attuare e che moltiplicano sul lungo periodo gli effetti di una crisi già acuta.

La crisi affligge tutti, ma soprattutto donne e ragazze. Abbiamo incontrato Margaret Masibo, Direttrice di Caritas Mombasa. ‘’Come prima della crisi – ci spiega – gran parte del lavoro domestico ricade sulle donne, soprattutto preparare da mangiare. È un problema: oggi non c’è cibo da nessuna parte, niente da cucinare’’. I rapporti di Caritas Mombasa del febbraio 2023 indicano che bambini, anziani, donne incinta e in allattamento passano anche 2 o 3 giorni senza un pasto: ‘’Kuale, Kilifi, Bamba, Ganze: tutta la contea ha lo stesso problema. Ma soprattutto, a casa non c’è acqua. Le donne passano la giornata fuori, percorrono distanze sempre più lunghe. Poi l’acqua che trovano è poca ed è verde, del tutto contaminata: da tempo le comunità devono condividere l’acqua con i loro stessi animali che stanno morendo di sete. Quella che c’è nelle poche pozze è la ‘’pioggia del covid’’, come la chiamano qui, perchè l’ultima volta che ha piovuto era all’inizio della pandemia. Non ci sono mezzi per disinfettarla, malattie della pelle ed infezioni si stanno diffondendo’’. Donne, bambini e anziani, già con sintomi di malnutrizione, mostrano un deterioramento della salute: ‘’Le madri hanno il seno vuoto, non possono allattare: questo indebolisce i neonati e ne compromette il sistema immunitario con conseguenze sui prossimi anni. In più, nei villaggi vedi neonati magri e con pelle rovinata: è l’acqua infetta che bevono’’.

Il trasporto è difficile: ‘’Gli asini sono morti di sete, non possono più trasportare acqua, devono farlo le donne’’. Ma hanno fame, sono deboli, e per una famiglia numerosa non basta una sola donna: bambini e soprattutto bambine devono aiutarle. ‘’Le scuole – già poco frequentate – sono quasi vuote, i bambini che ci vanno spesso li vedi dormire sui banchi, troppo deboli per fare lezione e spesso gli insegnanti non ci sono, anche loro hanno i loro guai a casa’’. L’assenteismo è forte: Margaret ci racconta di scuole a Kilifi con 1.200 bambini, frequentate oggi da non più di 100 o 150 scolari. Problema soprattutto femminile, e non è solo questione di pregiudizio: la scuola gratuita non esiste, le rette scolastiche sono alte, e se una famiglia deve decidere chi mandare a scuola e su chi investire i pochi soldi a disposizione, punta su chi in prospettiva ha più possibilità di riuscire e un giorno d’aiutare. Se si sa già che le ragazze dovranno fare figli, in un’economia di sostentamento e in quasi totale assenza di servizi pubblici, è chiaro che una bambina non sembra un buon investimento. ‘’Le ragazze seguono le madri per cercare l’acqua, tornano a sera’’. Tutti sanno che ragazze più istruite vuol dire bambini più sani, famiglie più resilienti, e società più produttive. Ma la fame è ora, il domani un lusso: se l’assenza di istruzione femminile avrà deleteri effetti negli anni seguenti, pazienza.

‘’Ma non finisce qui: sta tornando il matrimonio precoce anche dove era diminuito’’. Se una giovane ragazza non va più a scuola, mentre – con una simile disoccupazione – non può neanche lavorare, diventa semplicemente una bocca in più a casa: meglio allora anticipare le cose e farla sposare prima possibile. ‘’Quanto è facile riattivare cattive pratiche: basta che la scuola fallisca, il bisogno economico sia forte e il futuro incerto’’. ‘’Vediamo anche un aumento della prostituzione, anche se il fenomeno non è facilmente misurabile’’. Si vocifera di ragazze che si comprano per 200 scellini (1,5 €). Quel che è certo è che tornano dalle vacanze scolastiche incinta, più del solito. Il rapporto sullo sviluppo di Kilifi del 2022 mostra che, su 10 ragazze adolescenti, almeno 4 hanno riportato una gravidanza precoce.

’Tutto il lavoro delle donne è aumentato, non solo quello domestico’’. La siccità ha interrotto le attività economiche, a Kilifi il 2023 è l’ottava stagione priva di raccolti. In seguito alla prolungata siccità da maggio a novembre 2022, la maggior parte degli animali è deceduta. ‘’Gli uomini validi sono in città per trovare lavoro: le donne devono produrre reddito, soprattutto tagliando alberi per vendere legname e carbone. L’impatto ambientale è fortissimo, non ci sono quasi più alberi’’. La desertificazione dell’area sta crescendo con un tasso di 261 alberi per ettaro all’anno. Altri effetti negativi per il futuro: ancora una volta, il domani è un lusso se non hai un oggi.

Che fare quindi? ‘’Dobbiamo distribuire generi alimentari ai più colpiti, perché è un’emergenza, ma anche preparaci al domani’’: servono metodi alternativi d’agricoltura con prodotti autoctoni resistenti alla siccità e varietà animali più forti, strategie di conservazione e rinnovo d’alberi, schemi di irrigazione e piani di bonifica, emancipazione giovanile attraverso gli istituti tecnici.

Margaret vuole concludere con un sorriso: ‘’E’ tutto difficile. Come donna, quando vedo questi bambini denutriti e senza più dignità, mi si spezza il cuore. Ma sono anche una donna di fede: per questo so che la speranza non finisce mai, e con l’aiuto di Dio so che faremo tutto quello che possiamo’’.

  Caritas Italiana e Caritas Ambrosiana sostengono Caritas Mombasa con progetti di distribuzione di generi alimentari per le famiglie più colpite a Kilifi e Ganze, e con programmi di rimboschimento sostenibile per il contrasto all’impatto ambientale e la facilitazione d’attività produttive.  
Aggiornato il 13/03/23 alle ore 08:16