Un Dio che ci chiede di osare

Intelligenza artificiale, pace, sapienza del cuore. Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio 2024) e per quella della Comunicazioni sociali (12 maggio 2024) sollecita confronto e dialogo su queste nuove tecnologie, chiedendone un uso responsabile,

al servizio dell’umanità e della casa comune, superando la logica della violenza e della discriminazione.

Un futuro che è già presente, ma che ci riporta anche al passato. La “Pacem in terris“ dopo 60 anni resta pienamente attuale. A un passo dalla guerra nucleare, papa Giovanni XXIII invitò alla ragione i capi delle due superpotenze, «con la mano sulla coscienza». Un monito alla coscienza dell’intera umanità.

Di qui la genesi della “Pacem in terris”. Un’enciclica che parla di rapporti tra esseri umani, bene e beni comuni, diritti e doveri della persona, rapporti tra comunità politiche, minoranze e profughi, disarmo, Paesi in via di sviluppo.

Oggi, come ieri, un altro Papa si fa profeta disarmato e invoca la pace sul nostro mondo in guerra.

Consapevole che senza giustizia, sviluppo umano integrale e attenzione per i poveri non è possibile una vera convivenza pacifica.

Tutti valori che rendono umano il nostro mondo, così come umano si è fatto per noi il nostro Dio, venuto a donarci la salvezza, che ci chiede di non scoraggiarci, di osare, guardare in alto, superare ogni timore con l’amore. Qui e ora.

*presidente di Caritas Italiana

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Aggiornato il 02/01/24 alle ore 13:25