29 Luglio 2025

Verso Roma, con una valigia piena di emozioni

In occasione del Giubileo dei Giovani, il viaggio di Oscar e Veronica. Dal loro primo incontro alla Giornata Mondiale dei Giovani a Lisbona nel 2023 fino al Giubileo nel 2025 a Roma

Oscar (23 anni) e Veronica (27 anni), vivono nella comunità dell’Unità Pastorale di Codognè, una piccola realtà nella diocesi di Vittorio Veneto. Nelle loro parrocchie sono impegnati come animatori AC e fanno parte del gruppo roadtogmg: un piccolo esperimento con cui, attraverso i social, trasmettono il Vangelo in uni stile che sentono della loro generazione.

Oscar lavora come panettiere nel panificio di famiglia che da cinque generazioni sforna ogni notte il pane per l’intero paese. Veronica ha uno studio di comunicazione e grafica: ascolta e accompagna brand e piccole realtà a raccontare al mondo le loro storie.

Per questo Giubileo dei Giovani, hanno deciso di raccontarsi e raccontarci quali sono le loro sensazioni ed emozioni in vista della settimana che vivranno.

Che significato ha per voi questo Giubileo? Cosa vi ha spinto a partecipare?

È per noi un momento per fare il punto nel nostro cammino come persone e come giovani cristiani. Ci siamo ri-conosciuti e innamorati alla Giornata Mondiale dei Giovani di Lisbona nel 2023 e da lì abbiamo capito che Dio ci ha pensati insieme da sempre. Partecipare al Giubileo è stata per noi una diretta conseguenza senza nemmeno pensarci di quell’incontro di due anni fa.

A Lisbona, durante una catechesi, un sacerdote ci ha detto “Dio ama sempre tramite qualcuno”. Questa frase ci è entrata indelebilmente nel cuore, la notiamo spesso ma la sentiamo più forte proprio nei momenti come questi. in cui ci riuniamo con altri giovani.

Perché avete deciso di prendere parte ad una delle “esperienze di prossimità” durante il vostro pellegrinaggio a Roma? Cosa pensate che vi lascerà questa esperienza?

Insieme al nostro gruppo, abbiamo scelto di partecipare all’esperienza di prossimità presso un pastificio che si trova all’interno di un carcere minorile a Roma. Per tutti noi è innanzitutto la prima volta all’interno di un carcere e stiamo cercando di prepararci al meglio a questo incontro. L’esperienza sarà sicuramente forte, ma siamo aperti e anche un po’ incuriositi da questo incontro. La parte che ci rende curiosi è capire come possa esistere una realtà che ancora spera là dove quasi tutti non si giocherebbero un euro.

Da sempre i giovani sono visti come un simbolo di speranza per un futuro migliore. L’invito di Caritas Italiana per questo Giubileo è quello di farsi portatori di speranza, voi in quanto giovani che speranze avete per il futuro?

“Camminiamo nella speranza, senza paura”, così ci ha esortati papa Francesco a Lisbona nel 2023. I giovani di oggi sono eccezionali, e lo diciamo nella maniera più oggettiva possibile. Il mondo che ci siamo ritrovati ad abitare aumenta la sua complessità ogni giorno, gli stimoli sono molteplici, tocchiamo con mano le dinamiche marce che da tempo si diffondono come una malattia e l’odio dilaga nei paesi in guerra ma anche nelle nostre case. Ma non pensiate che tutto ciò ci fermi dall’avere anche solo un briciolo di speranza.

Ci auguriamo che sia proprio la nostra generazione il cambiamento di cui il mondo ha disperatamente bisogno.

Il Papa ha detto “Camminiamo” non “camminate”, essere speranza non è un lavoro per un singolo: è energia per una comunità intera. La nostra speranza e l’augurio che facciamo a tutti i giovani è di essere consapevoli che nessuno si salva da solo, siamo tutti parte di un qualcosa di più grande e unicamente non rimanendo soli saremo non solo simbolo ma speranza contro ogni speranza. 

Aggiornato il 31/07/25 alle ore 07:37