01 Giugno 2023

Dalla coltivazione del riso in Guinea …

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ANGOLA | Centro di formazione per ragazze

Le suore francescane della Visitazione di Maria, si dedicano alla formazione femminile in un quartiere popolare della città di Panguila, dove molte ragazze sono vittime della descolarizzazione e della disoccupazione. La città, con i suoi 18mila abitanti, non ha industrie e la popolazione vive di piccolo commercio. Per consentire alle ragazze di continuare gli studi, le suore hanno attivato un centro di formazione professionale che si propone, grazie all’acquisto di macchine cucire, tessuti e filati, di avviarle ai corsi pratici di moda e sartoria, perché possano avere una vita dignitosa grazie alla vendita dei prodotti del laboratorio.

  • Costo: 3.500 euro | Causale MP 51/23 ANGOLA

CAMERUN | Servizi igienici per il carcere di Douala

Siamo in Camerun, carcere di Douala. La prigione costruita per 700 persone, ne contiene più di 4500. Qui le suore di Santa Teresa di Gesù Bambino da anni si prendono cura dei detenuti attraverso Il Victim Offender Prison Care Support: un’iniziativa carceraria che, oltre all’assistenza spirituale e socio-economica, offre anche formazione professionale in informatica, parrucchiere, cucito, creazione di gioielli e istruzione formale per detenuti ed ex detenuti. Nel carcere il sovraffollamento, le strutture fatiscenti, la scarsa igiene da anni causano ai detenuti malattie, dissenterie, infezioni. Per questo, grazie al progetto proposto dalle suore di Santa Teresa, sarà possibile ristrutturare 8 bagni, per garantire ai detenuti una buona salute.

  • Costo: 3.500 euro | Causale MP 55/23 CAMERUN

GUINEA CONAKRY | Coltivazione del riso per le donne di N’Zerekoré

Nell’agricoltura guineana da sempre una parte importante è rappresentata da coltivazioni, orti, fattorie a gestione famigliare. Ma a causa del cambiamento climatico, del diffuso sfruttamento del suolo e delle monocolture intensive, in primis quella del riso, i piccoli agricoltori sono costretti ad affrontare enormi difficoltà per sopravvivere, per mangiare ogni giorno. L’Associazione Diocesana delle Figlie del Buon Pastore vuole rafforzare le capacità delle donne agricoltrici sulle tecniche di produzione, commercializzazione del riso, con l’acquisto di piccoli attrezzi agricoli che consentirà loro di produrre la quantità di cereale favorendo l’autoconsumo, e garantendo un reddito attraverso la vendita delle eccedenze alimentari.

  • Costo: 4.900 euro | Causale MP 55/23 GUINEA CONAKRY

ECUADOR | Sostegno ai piccoli produttori amazzonici del “Cacao fino di aroma

Nel corso degli ultimi trent’anni, le comunità indigene produttrici di cacao residenti nella Provincia amazzonica del Napo, hanno raggiunto un’indipendenza economica grazie a processi di autosviluppo che si fondano sulla valorizzazione del Cacao fino di aroma: il cacao più prezioso al mondo che, tramite tecniche di coltivazione ancestrali, contribuisce al mantenimento della biodiversità amazzonica e alla salvaguardia dell’identità culturale indigena. Purtroppo, la mancanza di formazione sulle tecniche di post-raccolta del cacao (fermentazione ed essicazione delle fave), non incontrano gli standard di qualità piuttosto elevati del mercato internazionale; grazie al Microprogetto verrà costruito un magazzino mediante l’uso di materiali (bambù e tipologie di legna presenti a livello locale), supportando la crescita e la professione dei piccoli produttori locali, sempre più fagocitati dalle grandi multinazionali

  • Costo: 4.800 euro | Causale MP 70/23 ECUADOR

:: IL REALIZZATO | PRECIOUS, RIFUGIATA SUD SUDANESE, COLTIVA LA SPERANZA::

Kampala, Uganda. I cinque acri di terra si distendono fino alla linea dell’orizzonte. Sono costellati da una galassia ordinata di piantine verdi che, anche all’occhio meno esperto, si differenziano ora alla vista. Ci sono banani, piante di arachidi e avocado di colore smeraldo. Sulla destra compare un grande recinto con una decina di suini a cui Precious sta dando il primo pasto della giornata, quello mattutino. Precious è una degli oltre 1.5 milioni di rifugiati sud sudanesi in Uganda: uomini, donne, bambini fuggiti dalle violenze di una guerra civile a intermittenza, che dal 2013 ha ucciso più di 400mila persone. Ha 40 anni Precious e insieme a altri 1000 beneficiari si dedica alla coltivazione, e alla cura degli animali per creare un allevamento sempre più consistente. Fra i beneficiari non ci sono solo sud sudanesi, ma anche la gente di Kampala, in Uganda, dove il campo è stato acquistato.

Per Precious, la condivisione del terreno è un fatto naturale. “È semplice, condividiamo perché siamo fratelli”, spiega la donna, secondo la quale culture, lingue, abitudini e stili di vita simili contribuiscono a rafforzare il legame esistente tra sud sudanesi e ugandesi. “Se non fosse per il confine, saremmo lo stesso popolo.” Un concetto che viene rafforzato dalle parole di Michael la cui esperienza di rifugiato ugandese in Sud Sudan negli anni Ottanta e l’aiuto ricevuto lo hanno spinto a ricambiare il gesto e ad aprirsi all’accoglienza. “Condividiamo tutto con i rifugiati”, dice Michael, “Noi non ci rifiuteremo di aiutarli, sono nostri fratelli. Per questo vogliamo costruire un nuovo mondo insieme a loro.”

MicroProgetto 91/22 SUD SUDAN