Formazione professionale e aiuti sanitari
AFRICA
RWANDA | Istruzione e formazione professionale in carcere
Il progetto ha lo scopo di aiutare 300 detenuti nel carcere di Rusizi. L’istituto di pena, aperto nel 1973, attualmente ospita 3.500 detenuti, la maggioranza per reati come assunzione di droghe, furto, mancato rispetto delle leggi, … Molti detenuti sono giovani tra i 18 e i 25 anni. La direzione carceraria già si occupa della loro formazione, ma il numero elevato non permette a tutti di partecipare. La Diocesi di Cyangugu presta il suo servizio spirituale e morale nel carcere in collaborazione con la direzione, e sostiene con beni materiali (cibo, abiti, prodotti per l’igiene) quei detenuti che provengono da un contesto familiare estremamente povero. Questo progetto si occuperà di insegnare a leggere e scrivere, proporrà corsi base di inglese e francese, nozioni di informatica e una formazione in ambito lavorativo (elettricista, muratore ecc. ). I 300 destinatari stanno terminando il periodo di detenzione e faranno rientro in società a breve.
- Costo: 4.850 euro | Causale MP 55/24 RWANDA
AMERICA LATINA
ECUADOR | Aiuti sanitari e alimentari per persone anziane e disabili
La Fondazione Santa Narcisa nasce come risposta all’esigenza di dare un sostegno agli anziani in miseria e abbandono. In qualità di centro di assistenza residenziale, l’obiettivo della fondazione è fornire cure di qualità e calore umano ad anziani e persone con disabilità, migliorando la loro qualità di vita. Il progetto è finalizzato a richiedere aiuti umanitari e sanitari per 175 anziani e disabili della Fondazione Santa Narcisa di Daule, molti dei quali indigenti, che risiedono stabilmente nel centro. Attualmente, a causa della situazione economica e politica, la fondazione non riceve il sussidio mensile. Di conseguenza le loro risorse sono esaurite. I bisogni più urgenti riguardano la fornitura di alimenti e farmaci.
- Costo: 4.700 euro | Causale MP 63/24 ECUADOR
ASIA
FILIPPINE | Kit di primo soccorso e formazione
La comunità che vive sul Monte Tag-ao è composta da 64 famiglie che si dedicano prevalentemente all’agricoltura e all’allevamento. Sono supportate dalla Diocesi di Capiz, che si adopera per migliorare la loro condizione socio-economica. La maggior parte dei villaggi sul monte sono lontani tra loro e dalla strada principale, percorribile agevolmente solo quando non è il periodo delle piogge. Accade spesso che ci siano degli infortuni, più o meno gravi, e i soccorsi non riescono ad arrivare in tempi brevi nei villaggi della comunità. Per questo motivo Caritas Capiz chiede supporto per l’acquisto di kit di primo soccorso per ogni villaggio, così da poter assicurare un primo aiuto concreto a chi dovesse averne necessità. A seguire saranno individuate 25 persone dislocate in ogni area della comunità, alle quali sarà impartito il corso di formazione di primo soccorso. Sarà infine attuata, per l’intera comunità, una politica di sensibilizzazione all’uso del kit. Tutta la comunità che vive sul Monte Tag-ao potrà beneficiare di una prima assistenza medica, in molti casi fondamentale.
- Costo: 3.250 euro | Causale MP 65/24 FILIPPINE
EUROPA
SERBIA | Emancipazione di persone con disabilità
Le persone con disabilità vivono una forte esclusione sociale e l’assenza di adeguato supporto presso la comunità locale. La mancanza di comprensione e sensibilità verso i loro bisogni contribuisce all’esclusione e alla marginalizzazione. Questo si riflette negativamente sulla loro qualità di vita, limitata dalla mancanza di opportunità. Il progetto si propone di responsabilizzare le persone con disabilità mentali e fisiche attraverso attività inclusive di carattere agricolo (coltivazione in serra di frutta e verdura) con l’acquisizione di nuove competenze. Caritas Valjevo dispone già degli spazi dove verrà implementato il progetto, vale a dire una serra, con personale professionale per la formazione e il supporto, e ha stabilito collegamenti con la comunità locale e le risorse disponibili nella zona. Questi elementi sono fondamentali per assicurare la sostenibilità del progetto nel lungo termine, inclusa la possibilità di coinvolgere attivamente le persone con disabilità nella pianificazione e attuazione delle attività.
- Costo: 5.000 euro | Causale MP 69/24 SERBIA
UNO DEI MICROPROGETTI REALIZZATI: TESTIMONIANZE
MP 06/24 | MOZAMBICO | Casa sulla pietra: ristrutturazione di una casa di accoglienza per minorenni in conflitto con la legge
«Ho 17 anni e sono finito in galera per il furto di un cellulare. Sarei potuto uscire su cauzione, ma non avevo i soldi. Sono stato condannato a otto mesi di carcere. È molto brutto il carcere, è stretto, sovraffollato e puzza. Il cibo non è mai abbastanza, hai sempre fame. Sono stato fortunato, però: mi sono comportato bene e il direttore mi ha mandato alla Casa della Misericordia con don Antonio. Ho imparato a vincere la pigrizia, amare il lavoro, rispettare gli amici, lavorare insieme». In poche frasi Stefano, sorridente, racconta la sua vita.
Anche Shelton vuole raccontare la sua storia: «Quando mio padre è morto, mia madre mi ha lasciato con il nonno e si è trasferita altrove. Ho lasciato la scuola a 14 anni e sono entrato a far parte di brutti giri. Poi un furto d’auto e il carcere. Quando sono uscito, la mia famiglia non mi ha voluto più. Un amico che ogni tanto pregava con me in carcere, mi ha portato da don Antonio. Qui ho capito che si può ricominciare. Ho ancora tanto da imparare, ma posso essere una persona diversa».
La Casa della Misericordia è un progetto iniziato nel 2016 che ha già sostenuto il reinserimento di più di 100 ex-detenuti con corsi di formazione professionale, assistenza spirituale e umana. Nel 2023 è stato regalato alla Casa della Misericordia un terreno con un’abitazione: padre Antonio e i ragazzi la stanno ristrutturando grazie ai materiali acquistati con il microprogetto di Caritas Italiana. Potrà accogliere 20 ragazzi.