18 Giugno 2025

La pace non è un dato

Scritto sul volo di rientro dal Cairo, il racconto appassionato e appassionante di Margherita, YOUngCaritas Genova, dei giorni trascorsi in Egitto per partecipare alla Global March to Gaza

Siamo partiti il 12 giugno da Genova per partecipare alla “Global March to Gaza”. Ci presentiamo: Margherita Goretti, operatrice della Caritas di Genova e Giacomo d’Alessandro, comunicatore sociale attivo in diverse realtà genovesi.

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Margherita e Giacomo in Egitto

Siamo qua, insieme a otto liguri, di cui sei genovesi, tra i 130 italiani arrivati in Egitto.

La Global March to Gaza è un movimento pacifico internazionale fondato su principi di pace e nonviolenza, nato da alcuni paesi europei. Una marcia pacifica di migliaia di persone che ha visto l’adesione di 54 paesi da tutto il mondo.

L’obiettivo di questa iniziativa è quello di raggiungere tutti insieme il valico di Rafah, varco della Striscia di Gaza, per fare pressione sull’accesso degli aiuti umanitari, perché si fermi il genocidio in corso e per denunciare l’inerzia dei governi occidentali. Al Cairo sono arrivate più di 3000 persone, numero che si somma alla carovana Sumud in arrivo dai paesi arabi, con quasi 2000 persone, e alla Freedom Flotilla, che è stata vittima del sequestro israeliano in acque internazionali.

Ma nelle scorse giornate, diverse centinaia di partecipanti di vari paesi hanno subito fermi, trattenimenti, interrogatori e rimpatri forzati o già all’arrivo in aeroporto o venendo prelevati negli alberghi della capitale.

Si avverte molto controllo e molta repressione qui. Sapevamo che sarebbe stato difficile e che l’autorizzazione da parte dell’Egitto sarebbe stata remota, ma non pensavamo che ci sarebbero stati dei controlli massicci fino ad arrivare per qualcuno, anche italiano, al ritiro del passaporto in albergo di notte.  Probabilmente per il momento non sarà possibile fare più di così, ma essere in così tanti nella stessa città, a metterci in gioco con i nostri corpi, è già un primo obiettivo raggiunto.

La Global March è per noi un’occasione nuova nello sconforto. Mi tornano in mente le parole di don Tonino Bello:

«La pace non è un dato, ma una conquista. Non un bene di consumo, ma il prodotto di un impegno».

I giorni prima della partenza, come YOUngCaritas di Genova, abbiamo passato dei giorni preziosi con i nostri amici e compagni di viaggio della Caritas di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, alimentando insieme l’esperienza di cura e di partecipazione giovanile.

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I giovani di YOUngCaritas Genova insieme a quelli della Caritas di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi durante gli YOUngDays a Firenze

Questo vivere comunitario, facendosi interpellare dalle situazioni e le sfide che la realtà di oggi ci presenta, è stato centrale nella scelta della partenza per la marcia. Ne è stato il motore.

Posso quindi dire di non essere partita da sola, ma di essermi portata dietro tutta la forza delle persone che non sono riuscite a partire ma che hanno trovato altri modi per esserci, compresa la rete YOUngCaritas Italiana, che mi ha dato la possibilità di connettermi con loro durante la YOUngCaritas Days: giovani in cammino per costruire comunità solidali.

Concludo con un alto invito di Tonino Bello a non arrendersi, ad alzare lo sguardo, nonostante tutto:

«Non abbiate paura… Perché la vostra inquietudine interiore non sarà più sete di “cose altre”, ma bisogno di quel “totalmente Altro” che, solo, può estinguere ogni ansia di felicità».

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Aggiornato il 19/06/25 alle ore 18:27