25 Giugno 2025

YOUngDays visti da Firenze

Due giorni nel capolugo toscano raccontati da chi c'era. Ecco gli sguardi di Ginevra, Nicole e Silvia

Giovedì 12 e venerdì 13 giugno, a Firenze, si sono svolti gli YOUngDays: un incontro di riflessione e formazione Caritas per costruire comunità attraverso un protagonismo giovanile che cresce, ascolta e trasforma. Il tutto è iniziato con il benvenuto del direttore di Caritas Italiana, don Marco Pagniello, che ha esortato i giovani delle Caritas, provenienti da tutta Italia, con queste parole:

«È arrivato il momento di condividere dei sogni: ripartiamo da qui. Chiamate un vostro amico e chiedetegli che sogno ha».

Sono stati importanti i diversi momenti di incontro, volti al significato più vero del termine comunità, intesa come luogo non perfetto, ma capace di curare e che sa rinnovarsi, passando dall’ascolto attivo non solo della povertà e delle sofferenze, ma anche di quella parte di comunità troppo spesso soggetta a luoghi comuni e pregiudizi: i giovani. Ecco che, lasciandoci contaminare da essi, possono nascere meraviglie, nonché confronto e crescita reciproca.

«Questi due giorni sono stati intensi, ma davvero stimolanti, per noi che facciamo parte del mondo di YOUngCaritas» ci dice Ginevra Merello, 24 anni. «Gli interventi a cui abbiamo assistito sono stati profondi e ricchi di spunti per nuove e grandi opportunità. Abbiamo affrontato temi attuali, ma non solo; questi incontri ci hanno portato a riflettere su molteplici questioni, che abbiamo continuato a elaborare anche durante il viaggio di ritorno.

È sempre importante avere la consapevolezza della realtà che ci circonda, senza abbassare lo sguardo, ma osservandola con onestà, cercando di agire con benevolenza e cura verso l’altro. Un grazie doveroso e sincero – prosegue Ginevra – a YOUngCaritas Firenze per l’attenzione e la cura con cui ha organizzato questi giorni: ciò ha reso possibile la creazione di un clima accogliente e di condivisione tra tutti noi. In questi due giorni di fuoco, abbiamo avuto anche l’opportunità di godere delle meraviglie della splendida Firenze. Grazie!».

Momento conviviale del pranzo nella storica mensa Caritas di Firenze

«In questi giorni ho scoperto quanto siano importanti le quattro stelle polari di YOUng Caritas. Le abbiamo vissute in pieno e si è sentita forte la connessione di nuove reti e alleanze. Tornando a casa mi sono commossa – ci racconta Nicole Iglina, 21 anni – ripensando a quanti ragazzi come me spendono le loro giornate in Caritas.

La cosa che mi ha colpito di più è stata la naturalezza con cui tutti eravamo pronti a condividere idee e progetti

per costruire una Caritas dei giovani e per i giovani. Voglio ringraziare Caritas Italiana per il convegno e per la bellissima esperienza che ci ha fatto vivere; la Caritas di Asti per averci mandate a scoprire come migliorarci ogni giorno e le mie compagne di viaggio, Silvia e Ginevra, due menti preziose di questa YOUngCaritas. Grazie anche alle Caritas incontrate. Un ultimo pensiero va a chi, per la prima volta, ci ha parlato di Caritas: grazie per quel semino che avete piantato in noi, con l’augurio che continuiate a piantarne tanti altri, portatori di speranza».

«Sono grata per l’esperienza vissuta – afferma Silvia Castelli, operatrice Caritas – e per aver partecipato, con Ginevra e Nicole, a questo importante incontro nazionale, pensato e creato dai giovani, per i giovani. Credo davvero che essi abbiano un potenziale presente, forte, spesso messo in ombra e, in parte, silente, perché sono consapevoli che questo entusiasmo potrebbe incontrarsi e scontrarsi con una realtà adulta e oggettiva non sempre favorevole.

Ma è proprio qui che dobbiamo farci sentire: giovani, adulti, tutti. Rinnovare il linguaggio, ma non solo. È importante rinnovare la nostra fede e abbeverarsi là dove l’anima e il cuore non si induriscono, ma prosperano. E, prosperando, contagiano chi è attorno. Ringrazio Caritas Asti, il direttore Beppe Amico, per la sua attenzione e Caritas Italiana per l’opportunità.

YOUngDays | Panel curato da Elena Bolognesi

Ringrazio tutti gli organizzatori dell’evento e chi è intervenuto, in particolar modo: Elena Bolognesi, con il suo panel di approfondimento intitolato “Non finirà finché non parliamo”, volto ad alzare il volume sulla insostenibile situazione del Medio Oriente; padre Bernardo Gianni, con la sua testimonianza presso la Basilica di San Miniato al Monte, dove abbiamo potuto godere delle bellezze artistiche per cenare, infine, al tramonto con vista su Firenze. Non per ultimo, cito il poeta e scrittore Davide Rondoni, che ha toccato l’anima dei presenti con un linguaggio forte e autentico. Senza fronzoli, ma con cura e attenzione verso ciò che conta davvero».

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Aggiornato il 25/06/25 alle ore 10:26