“Con-tatto” e cura
Foto di Silvia Meloni dalla mostra “Con-tatto”
Al Centro le Torri di Firenze, il 23 marzo scorso è stato un giorno di pura emozione con l’inaugurazione della mostra fotografica “Con-tatto”. Questo evento segna l’epilogo del primo laboratorio di fotografia promosso da YOUngCaritas Firenze, guidato con maestria e passione dai giovanissimi Pietro Cassini e Lavinia Giannini.
La mattinata ha preso vita con un dibattito in cui sono intervenuti: Luca Orsoni (responsabile dell’area YOUngCaritas di Firenze e Coordinatore dei servizi Caritas Firenze), Riccardo Bonechi (direttore della Caritas diocesana di Firenze), Marzio Mori (responsabile dell’Area Accoglienza di Fondazione Solidarietà Caritas ETS), Francesco Vedele (responsabile dell’Area Minori di Fondazione Solidarietà Caritas ETS), Silvia Rimediotti (responsabile di Casa Santa Matilde di Fondazione ETS) e Pietro Cassini e Lavinia Giannini.
La mostra si compone di ventisette scatti (ne vediamo alcuni in questo articolo) realizzati dai cinque ragazzi che durante il laboratorio hanno esplorato varie sfaccettature della fotografia: dalle tecniche alla sua storia, fino a plasmare uno sguardo personale che si è incentrato sul tema della cura.
«Con la mostra “Con-tatto” abbiamo voluto portare il tema della cura interpretandolo nelle sue varie sfumature.
Grazie al sostegno di YOUngCaritas abbiamo potuto organizzare e tenere un laboratorio sulle basi della tecnica fotografica, sperando di trasmettere la passione per la fotografia e il desiderio di cogliere con uno scatto un momento sospeso – hanno affermato Pietro Cassini e Lavinia Giannini, curatori del laboratorio –. Questa mostra non sarebbe stata possibile senza la dedizione dei ragazzi del corso, che sono riusciti a cogliere tante sfaccettature diverse dello stesso tema, trasmettendoci con enorme empatia ciò che vedono e dandoci uno scorcio sulla realtà personale di ognuno».
La dedizione e la sensibilità giocano un ruolo cruciale nel creare un impatto positivo e nell’approfondire la consapevolezza di sé e degli altri, un obiettivo che Pietro e Lavinia hanno abbracciato giorno dopo giorno. Attraverso la loro attenzione e passione, hanno tessuto legami solidi e alimentato una complicità nel gruppo che si è manifestata non solo nella scelta del tema della mostra ma anche nella varietà degli scatti esposti: dalla cura per l’ambiente e la natura a quella per il lavoro e i lavoratori passando poi all’attenzione per sorrisi e gesti delle persone con la street photography e la ritrattistica, per finire alla cura intrisa di carità nel servizio per gli altri.
Alcune impressioni:
«È stata un’esperienza molto stimolante, dinamica. Un’opportunità di crescita in un ambiente che mi ha sempre fatto sentire a casa, compresa».
«In questo progetto ho trovato persone con cui condividere passioni, stimoli, risate».
«Un viaggio dentro noi stesse, cercando di capire cosa fosse per noi la cura».
«È stata l’esperienza stessa ad essere per me la cura».
Aggiornato il 02/04/24 alle ore 09:35