Anni ribelli? Non solo

I nostri '70 sono quelli della contestazione giovanile, ma anche di misure a tutela dei cittadini. Mentre la Chiesa avvia il suo percorso di attuazione conciliare

L’IMPORTANZA DEL CONTESTO

Situare il racconto di un’esperienza (per quanto parziale e provvisorio) dentro la complessità del contesto in cui si è sviluppata. Ecco il modo migliore di offrire a chi legge spunti utili per lo studio sistematico e l’approfondimento, senza il quale non si possono acquisire le necessarie chiavi di lettura per una rinnovata interpretazione di quel che è accaduto e per trovare ispirazione per dare efficacia trasformatrice all’agire individuale e comunitario.

Partendo da quanto evidenziato nell’articolo di presentazione della rubrica (gli effetti del Concilio Vaticano II e l’attenzione alla storia del nostro Paese a cavallo tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70) non possiamo non fare riferimento a termini e locuzioni come Vangelo, Costituzione, Carità, Giustizia, Profezia, Pace, Fraternità, Attenzione agli ultimi, che costituiscono alcuni tra i capisaldi di un pensiero che col tempo ha acquisito sempre più profondità di analisi dei fenomeni e fecondato in modo creativo una prassi pastorale che, distanziandosi dall’assistenzialismo, ha messo la persona al centro, con tutta la complessità di cui è portatrice, ne ha fatto non solo il destinatario delle azioni di aiuto, ma ne ha riconosciuto, stimolato e valorizzato la soggettività.

ALCUNI SNODI IMPORTANTI

Un papa, Paolo VI, che raccoglie il testimone dal suo predecessore Giovanni XXIII, promuove nel 1971 la nascita della Caritas Italiana, quale organismo pastorale della Chiesa Italiana, come strumento che sensibilizza e accompagna l’intera comunità cristiana a essere essa stessa, nelle sue diverse articolazioni, soggetto della Carità in stretta relazione con la Catechesi e la Liturgia.

In sintesi, una comunità ecclesiale, in dialogo con chi “sta fuori”, che prima di agire, prega, si lascia guidare dallo Spirito e forma i suoi membri affinché siano in grado di interpretare i segni dei tempi e acquisire le competenze necessarie per agire in modo competente ed efficace.

Sono anni caratterizzati dalla contestazione giovanile che attraversa non solo il nostro Paese e si percepiscono le prime avvisaglie della crisi del sistema dei partiti:

un Paese che vive con paura e angoscia il quotidiano caratterizzato dall’esasperazione dello scontro politico che prende anche la strada della lotta armata e del terrorismo, sia di matrice neofascista, sia marxista.

Ma è anche il decennio dell’approvazione di molte leggi importanti come lo Statuto dei Lavoratori, la riforma sanitaria, il superamento dei manicomi.

D’altro canto sul piano istituzionale si assiste allo svolgimento delle prime elezioni nelle Regioni a statuto ordinario; a livello sportivo come non ricordare la partita del secolo tra Italia e Germania ai Campionati mondiali di calcio tenutisi in Messico che nell’immaginario del Paese costituisce uno dei momenti in cui ci si sente dentro quel sentimento di appartenenza alla stessa comunità nazionale, vissuto solo in casi eccezionali.

La Chiesa italiana avvia il percorso di attuazione conciliare, a valle della riforma liturgica che ha consentito l’uso della lingua italiana per la messa e gli altri riti religiosi. Alcune inchieste della magistratura mettono in luce pratiche discutibili di assistenza in alcuni istituti per minori e anziani gestiti da congregazioni religiose.

In ambito ecclesiale sono almeno tre gli appuntamenti che segnano la prima metà degli anni ’70: il convegno su “La responsabilità dei cristiani di fronte alle attese di giustizia e di carità nella Diocesi di Roma”, che si celebra nel febbraio ’74, anche a valle di una inchiesta della magistratura romana su decine di istituzioni assistenziali cattoliche; il convegno su “Volontariato e promozione umana”, a Napoli dal 27 al 30 settembre 1975 e il Convegno ecclesiale “Evangelizzazione e promozione umana”, a Roma dal 30 ottobre al 4 novembre.

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“La Chiesa comunità di amore” | Relazione di S.E. Mons. Enrico Bartoletti al seminario Caritas del 27 settembre 1972 “La Chiesa anima della comunità umana alla luce della rivelazione”

Tre appuntamenti che vedono non solo la presenza di alcuni protagonisti – tra cui Luciano Tavazza, Giuseppe Lazzati, Piero Scoppola, Giovanni Bachelet – ma soprattutto una riflessione comune che parte dalle questioni segnalate in apertura.

Essi costituiranno l’architrave di un racconto in più tappe da cui far emergere la ricchezza di quel che è maturato nel tempo e grazie all’impegno di tanti sia a livello centrale che territoriale. In sintesi il racconto di esperienze vive che il Concilio Vaticano II ha ispirato e che pur nella complessità delle diverse “stagioni ecclesiali” è giunto ai giorni nostri; tempo, l’attuale, di straordinari “cambiamenti d’epoca” che il magistero di Papa Francesco invita ad abitare ispirati dalla Parola, in ascolto dello Spirito, con creatività e immaginazione.

Aggiornato il 07/03/24 alle ore 10:37