31 Maggio 2023

Neologismi: come cambia la nostra lingua

Neologismo: si tratta della capacità che il lessico di una lingua ha di adeguarsi ai mutamenti storici, culturali, sociali e alle innovazioni scientifiche e tecnologiche. Altre volte, una parola nuova può nascere come manifestazione di un’attenta elaborazione artistica, come gioco linguistico, o con intento scherzoso, ironico o polemico”; così recita l’Istituto Enciclopedia Italiana con lo specifico volume Neologismi (Treccani, pagine 718) Ma oggi, come parliamo?


Molte aziende, ad esempio, si avvalgono di una serie di anglicismi, neologismi e parlano ai loro clienti senza farsi intendere; il fatto è che nelle imprese si parla un gergo tecnico. Spesso s’incontrano tra loro collaboratori di varie nazionalità che trovano un linguaggio comune, per l’appunto quello tecnico settoriale. Ma succede in ogni campo, basti pensare ai politici, opinionisti, al mondo dell’informazione, dove spesso i giornalisti usano parole e modi di dire accessibili a pochi e autoreferenziali. Parole che talvolta hanno vita breve, talvolta diventano una moda e, in alcuni casi, entrano a far parte della lingua, ritagliandosi il loro spazio nel vocabolario.


Succede anche tra i ricercatori e gli accademici e probabilmente Il “particolare” linguaggio ha sostanzialmente la funzione di garantire un’appartenenza al gruppo. E’ un fatto identitario. Il volume di Paolo D’Achille Parole nuove e datate. Studi su neologismi, forestierismi, dialettismi (Editore Cesati, pagine 254) raccoglie una serie di saggi (compreso un inedito) che ha come oggetto parole entrate in italiano nel corso degli ultimi due secoli: si tratta prevalentemente di neologismi novecenteschi (neoformazioni, ma anche dialettismi e prestiti), di cui si cerca di individuare (a volte grazie alle risorse offerte dalla rete) la prima attestazione, che spesso è più antica delle date indicate nei vocabolari e a volte offre utili indicazioni per ricostruire la storia della parola.


Ma è sicuramente nel mondo giovanile, dove il dizionario urbano furoreggia. Loris Righetto (a cura di) ABCdiario di lingua e mitologia urbana. Contiene fagiani dallo spazio profondo (Edizione Zandegù, esclusivamente digitale) dal tono scanzonato, propone ben più come divertissement che come opera di consultazione. Vi appaiono fuori contesto voci che non solo non sono tipicamente giovanili (né i giovani le conoscono nella loro accezione propria e caratteristica), ma si ritrovano nei dizionari della lingua italiana, poiché i ragazzi continuano ad usare la gran parte di espressioni in “codice” per capirsi, senza farsi capire.