11 Giugno 2024

Gesù anima (del)la comunità

Foto di Natalie Pedigo su Unsplash

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La condivisione dei pani e dei pesci

La carità è vita, non solo una dottrina, e si manifesta attraverso atti concreti. Solo vivendo la carità possiamo ispirare gli altri a praticarla.

Per promuovere la carità è essenziale essere testimoni autentici di essa. Gesù non ha solo annunciato l’importanza dell’amore, ma lo ha dimostrato con i fatti: attraverso il suo agire ha comunicato che ogni persona è amata e chiamata ad amare. Questa consapevolezza può davvero cambiare e illuminare la nostra esistenza.

Ci lasciamo aiutare nella nostra riflessione dal brano della cosiddetta “moltiplicazione dei pani e dei pesci”, episodio molto importante della vita del Maestro a tal punto che viene raccontato da tutti gli evangelisti. Senza la pretesa di fare esegesi ci soffermeremo su alcuni passaggi per cogliere lo stile di animazione adottato da Gesù.

Insieme alla Parola riprenderemo alcuni passaggi del
documento di Caritas Italiana «Da questo vi riconosceranno…» (Gv 13,35)

IN ASCOLTO DELLA PAROLA

Dal Vangelo secondo Marco

30Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. 31Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. 32Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. 33Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.

34Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. 35Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; 36congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». 37Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». 38Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci».

39E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. 40E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. 41Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti. 42Tutti mangiarono a sazietà, 43e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. 44Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.

45E subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. 46Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare. 

ENTRIAMO NELLA PAROLA

Dalla delega alla corresponsabilità

Può succedere che la comunità (o anche l’équipe), così come i discepoli, di fronte a coloro che sono in difficoltà, non riescano ad accogliere l’altro e il suo bisogno. Spesso la stanchezza può prendere il sopravvento: i discepoli sono rientrati dalla loro missione, stanchi e affamati, si sentono oppressi dalla folla e la stanchezza li porta a sentirsi inadeguati di fronte alla necessità che si presenta. Quando si vive questa condizione, può succedere che l’altro diventi un peso, che deve essere mandato via prima che “venga sera”. In questa situazione, la tentazione è quella di delegare ad altri, di trovare la soluzione più semplice che non metta in discussione la struttura della mia vita e della mia quotidianità.

Gesù sta lì a far presente ai discepoli che non occorre che si allontanino: è bene che restino, c’è bisogno che il povero resti. Puoi anche decidere che non puoi fare niente per lui, ma è importante che lui rimanga, è importante che il tuo cuore rimanga unito al suo.

Dal comprare al donare

Sembra che Gesù voglia condurre i discepoli, e anche noi, non tanto con le parole ma con i gesti, verso un modo diverso di pensare e agire. Non si tratta solo di comprare e mangiare, ma piuttosto di donare, amare e servire gli altri. Questo non è qualcosa di spontaneo o facile, ma è il risultato finale dell’educazione nell’itinerario cristiano. Gesù lo sa bene, per questo educa i suoi discepoli alla generosità e alla condivisione.

Da massa a comunità

Gesù dispone le persone in gruppi, creando ordine e armonia in uno spazio dove, poco prima, c’era una folla affamata di Parola e di cibo. La folla, che andava e veniva disorientata e informe, prende forma sull’erba verde, come nell’opera della creazione narrata nella Genesi. Non sono più pecore senza pastore, non sono più una massa informe che va e viene, ma un popolo radunato. Ognuno ha il suo posto. Attraverso questa apparente “organizzazione”, Gesù trasforma una massa di persone in una comunità, dove è possibile incontrarsi e condividere. Se aiutare una folla sembra impossibile, incontrare e leggere le esigenze di una comunità diventa concretamente fattibile.

Da moltiplicazione a condivisione

È interessante notare che nei racconti del brano noto come “moltiplicazione dei pani e dei pesci” nei Vangeli, il verbo “moltiplicare” non viene mai utilizzato. Al contrario, si usano i verbi “spezzare”, “dare” e “distribuire” (cfr v. 11; Mt 14,19; Mc 6,41; Lc 9,16). Possiamo quindi affermare che il vero miracolo non consiste nella moltiplicazione che porta al prestigio e al potere, ma piuttosto nella divisione, nella condivisione che aumenta l’amore e permette a Dio di compiere prodigi.

Mentre la moltiplicazione è tipica dell’uomo, la condivisione è tipica di Dio.

Gesù prendeva, benediceva, spezzava il cibo e lo dava ai discepoli, i quali a loro volta lo distribuivano alle folle. Questi gesti creavano un circolo virtuoso di bene, un circuito del dono in cui ogni individuo aveva un ruolo importante.

Benedire, spezzare e dare sono gesti compiuti da Gesù e da Dio, ma sono anche gesti che tutti, persino il più povero, possono compiere.

La stessa esperienza di condivisione è ripetuta dalla prima comunità cristiana, narrata negli Atti, che continua il miracolo di Gesù. Anche noi oggi siamo chiamati a fare lo stesso.

PER LA RIFLESSIONE

Alla luce della Parola quali esperienze rispondono alla proposta di Gesù? Dove crescere sia personalmente che come équipe?

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Aggiornato il 11/06/24 alle ore 14:18