05 Maggio 2023

Natalie riposa serena

Una bambina vittima anche della grave crisi sanitaria in cui versa lo Sri Lanka

Natalie, avvolta nel suo lenzuolino rosa, è come se dormisse, adagiata serenamente su questa barella di acciaio. Intorno a lei i corpi di altri cinque cittadini, donne e uomini anziani, ma anche una signora di una cinquantina d’anni.

Natalie di anni ne aveva due fino a ieri sera e ora la sua età è divenuta eterna nello spazio senza tempo della morte.

In questa stanza calda che odora di formaldeide e carne umana i corpi dei defunti vengono tagliati e preparati per i funerali. Mani esperte ma non sempre delicatissime si assicurano che gli abiti siano in ordine, che le braccia – con il rigor mortis a opporre una strenua resistenza – si incrocino piamente davanti al petto e che stringano convinte, ora il rosario cristiano, ora la mala buddista, i simboli di una fervida credenza da vivi, forse pleonastica da morti.

Natalie è spirata a tarda sera dopo che complicazioni di un difetto cardiaco, associato alla sindrome di Down, le hanno impedito di combattere un virus influenzale comune. Il personale sanitario dell’ospedale di zona ha lottato per giorni, insieme a lei e ai genitori, per avere la meglio, ma alla fine ha solo potuto adagiare il lenzuolino rosa sui tratti dolci di questa bimba cosi delicata.

Natalie è spirata dopo che complicazioni di un difetto cardiaco, associato alla sindrome di Down, le hanno impedito di combattere un virus influenzale comune

Una delle tante facce della crisi multidimensionale – come viene tecnicamente dai rapporti – è quella sanitaria.

Da oltre un anno nel Paese mancano farmaci essenziali, gli operatori sono costretti a turni di lavoro massacranti per ridurre i costi di spostamento casa-lavoro, e i servizi di quello che è sempre stato un servizio sanitario modello nel contesto dei Paesi a basso o medio reddito sono spesso sospesi, ridotti o cancellati1.

Gli aiuti internazionali colmano almeno in parte le lacune sistemiche, ma ancora in Sri Lanka manca la metà dei farmaci essenziali, con una distribuzione del tutto iniqua tra zone urbane e rurali2.

In aggiunta alle carenze strutturali e contingenti – dove la contingenza è entrata a far parte dell’ordinarietà – molti medici lasciano il Paese alla ricerca di condizioni di vita migliori e in fuga da un carico di lavoro impressionante e percepito troppo spesso come inefficace3.

Tra di essi emigrano anche psichiatri e, tra i pochissimi presenti nel Paese, psicologi dell’età evolutiva. Ed è così che un’altra delle dimensioni di questa serissima crisi si radica: la salute psicologica e psichiatrica.

Tutta la popolazione, ma particolarmente l’infanzia e l’adolescenza, soffrono di una situazione che si protrae da anni. La recente storia dello Sri Lanka, infatti, ha seriamente impattato sulla salute mentale della sua popolazione lasciando bambini e giovani indifesi davanti alle difficoltà e sempre piú sfidati da sintomi psicologici e comportamentali di chiara natura patologica4.

Il sistema Paese – sanitario, educativo e sociale – non è pronto a gestire la serietà della situazione: gli educatori sono impreparati o reticenti nell’affrontare le tematiche della salute mentale, il sistema scolastico non prevede e mal accoglie figure professionali specifiche e ancora – dopo decenni e apparentemente senza alcuna comprensione critica della fallacità sistemica – l’accento è posto solo sul profitto scolastico, sull’imposizione di ore e ore di studio e sull’esclusione di chi resta indietro.

Il sistema Paese – sanitario, educativo e sociale – non è pronto a gestire la serietà della situazione

Tutto questo mentre una grossa parte della popolazione lotta quotidianamente per avere tre pasti al giorno, spesso senza successo.

Secondo l’ultimo rapporto del WFP5, nel dicembre scorso il 33% della popolazione dello Sri Lanka vive in condizione di “insicurezza alimentare” e dipende dagli aiuti umanitari.

La tendenza sembra in leggero miglioramento ma l’inflazione crescente e il perdurare delle difficoltà economiche e finanziarie del Paese impediscono una stabile ripresa, laddove milioni di persone ricorrono a prestiti formali e informali per poter mangiare e la dieta resta inadeguata e insufficiente per un terzo degli abitanti dell’isola.

La speranza dei supporti internazionali, non tanto umanitari quanto finanziari, sembra alleggerire la prospettiva: il Fondo Monetario Internazionale sta valutando la possibilità di concedere un altro prestito milionario allo Sri Lanka6 anche se la Cina, corresponsabile insieme allo Sri Lanka stesso di oltre il 50% del debito del Paese, non concluderà, come pare, la revisione strutturale del debito.

Anche in ambito economico e finanziario la situazione è delicatissima, complessa e multisfaccettata. Di sicuro la sperata approvazione del FMI, insieme a indubbi benefici, tra i quali in primis la rivalutazione della rupia srilankese e la frenata dell’inflazione rampante, porterà anche nuove sfide. Tra tutte, un nuovo debito pesantissimo: la boccata d’aria di adesso è un cappio per le generazioni a venire. D’altro canto diminuirà nel tempo – vista anche la continua situazione emergenziale globale – il supporto internazionale. E ciò spesso significa che le persone ai margini, alla fine, riceveranno solo l’ombra dei benefici delle strategie finanziarie e smetteranno di ricevere, invece, il vitale supporto del settore umanitario.

Le persone ai margini riceveranno solo l’ombra dei benefici delle strategie finanziarie e smetteranno di ricevere il vitale supporto del settore umanitario

Dinesha e Lankika, i genitori di Natalie, adempiono con cura e amore sinceri ai riti funebri affidando all’aldilà l’anima di questa bimba morta troppo presto a causa della propria condizione congenita ma anche per le mancate possibilità e l’iniqua distribuzione di povertà e ricchezza.

Sara e Leeza, le sorelle maggiori di Natalie, 12 anni in due, non sanno che mentre a Colombo ristoranti e alberghi sono pieni di srilankesi ricchi che possono godersi la libertà, tanti bambini come loro faticano a mangiare; non sanno che a scuola mancano i docenti e i fogli per sostenere gli esami; non sanno che la devianza sociale dei giovani – che sembrano delle mele marcite nel tempo a causa del social media – è un grido di aiuto che difficilmente sarà ascoltato; non sanno nemmeno che la politica continua le proprie danze grottesche con una democrazia deteriorata e asservita agli interessi di pochi; neppure sanno che il prossimo raccolto di riso è in dubbio a causa dei cambiamenti climatici.

Ma soprattuto non si spiegano, Leeza e Sara, il mistero della morte, il motivo per cui la loro sorellina speciale tanto amata da tutti giaccia lì stesa con gli occhi chiusi e perché il suo corpicino sia stato adagiato nella terra.

Ogni giorno chiedono a mamma e papà di tornare al cimitero per vedere se Natalie «magari si è svegliata».


  1. THE LANCET: Sri Lanka – Health in the middle of a crisis >>
  2. ECONOMYNEXT: Sri Lanka facing shortage of 150 essential drugs; govt looking to boost local production >>
  3. ARAB NEWS: Sri Lanka’s healthcare in distress as doctors leave for Middle East, other countries >>
  4. THE LANCET: Children, adolescent, and youth mental health in Sri Lanka in the context of recent violence, Covid-19, and economic crisis: A call for action >>
  5. WFP: Sri Lanka. Food Security Monitoring >>
  6. BLOOMBERG: IMF said to discuss Sri Lanka loan approval even as China stalls >>

Aggiornato il 16/05/23 alle ore 11:54