Le migliori risposte possibili
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La povertà cresce e avvolge sempre più persone, creando un drammatico problema di giustizia e diseguaglianza nell’accesso alle opportunità e diritti. Il Report statistico nazionale 2024 di Caritas Italiana “La povertà in Italia”, presentato il 19 giugno, evidenzia alcune dimensioni particolarmente critiche della povertà nel nostro Paese.
Tra queste, si riscontrano le difficoltà economiche delle famiglie con neonati, l’aumento della povertà tra gli anziani, compresi gli immigrati, che sempre più spesso cercano aiuto presso enti come la Caritas, e l’estrema emarginazione degli adulti senza dimora. Stare dalla parte di coloro che non hanno la capacità di rivendicare i propri diritti vuol dire promuovere e attivare un processo di costruzione delle migliori risposte possibili. Vuol dire percepire una condizione come inaccettabile e convertirla in un problema da risolvere radicalmente.
In questo contesto, così complesso, ma anche così sfidante, le Caritas sono da sempre presenti. Senza autoreferenzialità, con corresponsabilità, in sinergia con altri compagni di viaggio, partendo proprio dai volti e dalle storie delle persone che abbiamo incontrato e accompagniamo, e che vanno ricollocate al centro della comunità, in un percorso di inclusione e valorizzazione a cui tutti siamo chiamati a partecipare.
Anche nel tumulto del nostro tempo, la domanda di Gesù nel Vangelo di Giovanni, «Che cosa cercate?» (1,38), ci raggiunge e ci invita a percorrere un viaggio interiore alla scoperta di quello che conta nella vita.
In questo contesto, i giovani possono riconoscere nel servizio gratuito, dimensione fondante il cammino della Caritas, quella palestra di vita dove le domande fondamentali trovano risposta nel dono di sé agli altri. Infatti, è nella possibilità che diamo a noi stessi di andare incontro all’altro che esprimiamo pienamente noi stessi e riconosciamo l’essenza della felicità.
Grazie ai dati raccolti nel corso del 2023, in occasione della prima rilevazione sul volontariato Caritas in Italia, è possibile fare riferimento a qualche dato: sono 13.732 i giovani tra 16 e 34 anni che hanno scelto di impegnarsi in questa attività, dimostrando di non essere disinteressati ai problemi sociali, ma attivamente coinvolti e desiderosi di contribuire al bene comune.
Risposte vive alle domande che pone il nostro tempo sono, infatti, i ragazzi e le ragazze del Servizio civile, del progetto “Mi sta a cuore”, dell’Anno di volontariato sociale, i volontari internazionali, i Corpi civili di pace, i Caschi bianchi. Si tratta di opportunità che invitano i giovani ad abbracciare una visione di solidarietà e fraternità universale, a partire dai più poveri. Così il volontariato diventa anche uno strumento per essere, concretamente, artigiani di pace.
*direttore di Caritas Italiana
Archivio blog “Testimoni della carità”
Aggiornato il 24/07/24 alle ore 12:57